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Piante e Fiori

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2011 20:04
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09/03/2010 12:56
 
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Mimosa: quella vera fa i fiori rosa e si muove!

In effetti quella che tutti chiamiamo mimosa e che ha il suo giorno di gloria proprio oggi, in cui la si trova in ogni angolo di strada, non è, dal punto di vista botanico, una mimosa. E’ invece una specie di acacia, il cui nome è Acacia dealbata. La vera mimosa è la Mimosa pudica, una pianta tropicale molto speciale anche se non scenografica come la sua omonima. Non solo perché i fiorellini a pallina di cui si orna sono di una delicata tinta rosata ma soprattutto per la sua curiosa particolarità: SI MUOVE. Ovvero, le foglie reagiscono al tocco, spostando i rametti e chiudendosi…!








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28/03/2010 20:17
 
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Rododendro

nome botanico:Rhododendron

famiglia:Ericaceae

breve descrizione:Arbusto sempreverde e fiorito da esterno. Presenta robusti rami con foglie coriacee, a margine intero, revoluto, di grandi dimensioni e dal colore verde molto scuro. I fiori sono riuniti in corimbi all'estremità dei rami e presentano una corolla imbutiforme divisa fino alla metà in 5 lobi. L'altezza massima può arrivare anche a 6 m.

durata:perenne

periodo di fioritura:Il Rododendro per fiorire richiede un certo fabbisogno di freddo ed una riduzione del numero di ore di luce a 12 ore, che in natura viene soddisfatto in autunno-inverno, senza il quale non ha induzione a fiore. Inoltre fiorisce sempre sui rami nuovi
area di origine:Asia, Europa, America.

clima:Temperato

uso:Alcune specie possono essere coltivate in vaso altre solo in piena terra
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità:Può sopportare anche il sole ma talvolta presenta dei problemi come delle bruciature fogliari ed eccessivo riscaldamento delle radici, per cui e' meglio collocarlo in zona luminosa ma ombreggiata. Il luogo ideale è sotto un grande albero dove il Rododendro possa ricevere una luce diffusa.
temperatura:Pianta resistente sia al caldo che al freddo essendo molto rustica. Sopporta bene anche temperature che scendono sotto gli zero gradi.
substrato:Utilizzare un terriccio per piante acidofile, oppure, un terreno leggero composto di terra di castagno e/o aghi di pino con aggiunta di terriccio universale.
irrigazione: Per gli esemplari giovani mantenere il terreno leggermente umido, in particolare in presenza di piante giovani o durante la stagione più calda. Per gli esemplari più anziani intervenire in presenza di prolungata siccità.
concimazione:Utilizzare concime completo seguendo le indicazioni del produttore

propagazione:A seconda della specie, tramite talea, in primavera. le piante giovani forniscono delle talee migliori
rinvaso:Deve essere effettuato ogni uno o due anni
potatura:E' necessaria una potatura di formazione per far mantenere alla pianta una forma regolare, ed e' opportuno asportare sempre i fiori appassiti. Le cimature vanno effettuate con cautela, evitando interventi troppo severi.
avversità:Possono essere soggette a cocciniglie e afidi che si eliminano con prodotti specifici. La muffa grigia è dovuta ad eccessi di umidità e si elimina con antibotritici. Il fungo parassita exobasidium rhododendri.
piccoli consigli:Evitare di posizionare la pianta in zone soggette a correnti d'aria. Evitare ristagni d'acqua Eliminare le parti danneggiate, per le piante giovani potare al fine di dare forma alla pianta
curiosità
storia:Rododendro in Greco significa letteralmente albero della rosa. In tedesco è chiamato Alpenrose ossia, rosa delle alpi, infatti, cresce fino ai 2000 metri di altitudine.
ambiente:In Italia sono specie spontanee il Rhododendron hirsutum e ferrugineum, crescono su alpi e pirenei , su suolo acido, a costituire le brughiere subalpine.
medicina:le foglie essicate sono usate come droga perchè contengono tannini ed oli essenziali, è usata raramente in medicina popolare come diuretico o sudorifero, e per malattie eerticolari e muscolari.
letteratura e mitologia:Una leggenda narra di un principe e della Regina madre che vivevano in un castello di ghiaccio. Il giovanotto, durante la caccia, vide tra i fiori una fanciulla che si definì la principessa dei fiori, e se ne innamorò perdutamente. La madre del giovane volle aiutarlo e chiese alla principessa di sposare suo figlio. La fanciulla dichiarò che avrebbe vissuto nel loro castello di ghiaccio soltanto se fosse stato forito tutto l'anno. La madre camminò moltissimo per la disperazione e ad un certo punto iniziò a sanguinare dai piedi ed a piangere. Dal sangue fiorirono rododendri rossi, dalle lacrime quelli bianchi. A questo punto il castello ebbe i suoi fiori ed il principe la mano della principessa dei fiori.

[Modificato da cherubina_g 28/03/2010 20:18]






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03/04/2010 12:22
 
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Gelate primaverili? Trasformiamo il davanzale in un prato



Insomma, la pazza primavera ha voluto restare fedele al suo nome, ed ecco che il freddo torna a farsi sentire tra un bella giornata e l’altra. Queste gelate improvvise possono mettere a dura prova le piante da fiore appena acquistate ma guardatevi intorno: i fiori dei prati non soffrono! E allora perché non “copiare” la natura? E non c’è bisogno di farlo in grande: basta solo un davanzale davanti alla finestra. E una fioriera a balconetta, anche bassa. E poi serve la protagonista, che di solito troviamo direttamente nei prati, dove arriva ad annunciare la bella stagione. E’ la margheritina o, appunto, “pratolina” (Bellis perennis): delicata a vedersi ma in realtà resistente e forte. Sì, ma nella forma in cui ve la mostriamo, non si trova ai lati delle strade ma nei garden e nei vivai, perché l’uomo ci ha messo lo zampino, trasformando le semplici margheritine dei prati in fiorellini decisamente più appariscenti.

E così sono nate le pratoline a ponpon. Non hanno grandi esigenze: si accontentano di poca terra, sole o mezz’ombra e di un pò d’acqua. Pagano però lo scotto della nuova ricchissima “veste” con la durata. Raramente riescono a sopravvivere da un anno all’altro in questa bella forma stradoppia ma adesso, per qualche settimana, decoreranno il vostro davanzale come se fosse un tenerissimo prato. E del freddo se ne faranno elegantemente un baffo

fioriefoglie.tgcom.it/wpmu/2010/04/02/gelate-primaverili-trasformiamo-il-davanzale-in-un-prato/#m...






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03/04/2010 12:23
 
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A Pasqua una composizione con i narcisi

Fontana di colore
Nelle giornate di fine marzo, l’azzurro smagliante del cielo e il calore sempre più intenso del sole allontanano facilmente il ricordo dei freddi giorni invernali e l’arrivo della primavera non può che suggerire una straordinaria voglia di colore.

Le bulbose primaverili, con le loro tinte sfavillanti rispondono al meglio a questa esigenza: perché allora non eleggere i gialli e vivacissimi narcisi a protagonisti della rinnovata stagione primaverile, e dedicare loro un posto di primo piano nella propria abitazione?

Un piano d’appoggio insolito, un bel vaso decorato e coloratissimi tulipani e giacinti, nei colori che più amiamo e che meglio si addicono al nostro stato d’animo, sono il complemento ideale di una fontana di bellissimi narcisi: un’esplosione di colori inonderà sorprendentemente la vostra casa e straordinari profumi vi solleticheranno in ogni momento della giornata.

fioriefoglie.tgcom.it/wpmu/2010/04/02/a-pasqua-una-composizione-con-i-...






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08/04/2010 13:20
 
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I pericoli dell'orto
Fare giardinaggio sul balcone o in giardino può essere molto rilassante. Ma piante e semi nascondo seri rischi per la salute. Ecco cosa sapere per non finire al pronto soccorso

Hanno approfittato del lungo inverno per visitare negozi specializzati e grandi magazzini : hanno comprato zappe, vanghe, cesoie, irrigatori e sementi ; si sono fatti una cultura su libri e riviste; hanno studiato con cura le tecniche di semina, i segreti della concimazione e la rotazione delle colture. E adesso, finalmente, si sono messi stivaloni e grembiuli e sono usciti a fare giardinaggio.

Tra orti, giardini e terrazzi fioriti è un vero esercito quello dei "contadini domestici": secondo la Codiretti ben il 37% degli italiani lavora per vedere spuntare dalla terra fiori, piante e verdure . Una passione che coinvolge uomini e donne in pari misura, conquista soprattutto i pensionati ma non è affatto disdegnata dai 25-34enni, che zappano in un caso su quattro. Seguendo l'esempio di Michelle Obama, l'orto va ormai per la maggiore, anche in piccoli spazi: gettonatissime le piante di peperoncino, i "profumi", l'insalata (spesso affiancata da pomodori e carote) e i legumi, con in testa piselli, fagioli, fave e ceci. Un impegno agreste suggerito anche dagli scienziati, che hanno verificato che fare giardinaggio per almeno dieci anni regala da uno a due anni di vita in più.

A meno che, improvvisandovi contadini, non finiate per avvelenarvi. C'è poco da scherzare, il rischio è concreto. Lo rivela il Centro nazionale di informazione tossicologica della Fondazione Maugeri di Pavia. L'istituto registra in media 200 casi l'anno di intossicazioni da veleni contenuti nelle piante: nel 72% dei casi l'incidente avviene per sbaglio, ma in sette evenienze su dieci l'ingestione è volontaria, con la "verdura" velenosa mangiata perché scambiata per un alimento o per i suoi presunti principi psicoattivi . E in quasi un caso su tre a finire in ospedale sono bambini fino a 10 anni.

Meglio allora conoscere il nemico che striscia tra i vasi: tra le piante pericolose ci sono l'alloro e il ciclamino, il rododendro e l'oleandro, il glicine e il gelsomino, ma anche il mughetto, il ranuncolo e, nei mesi invernali, le stelle di Natale, il vischio, le bacche rosse dell'agrifoglio e del pungitopo. In alcuni casi il danno è una semplice irritazione, ma spesso può manifestarsi con sintomi gastroenterici e occasionalmente perfino con la morte.

Meglio dunque essere proprio sicuri che quello che vi stanno offrendo è aglio orsino: in primavera potrebbe essere confuso con il tossico colchico autunnale. Che nel risotto sia finito del vero asparago selvatico invece dell'aconito (un'erba che può uccidere per asfissia), nella macedonia il ribes e non il fiore di stecco (che causa vesciche e soffocamento), nella torta pasqualina la borragine piuttosto che la mandragola o la digitale purpurea (che possono arrestare il battito cardiaco).

E se vostro suocero a fine pasto tirasse fuori la sua grappetta digestiva fatta in casa, sappiate che, come hanno registrato nel centro pavese, se ha usato il veratro al posto della genziana, più che a togliervi un peso dallo stomaco il cicchetto potrebbe aiutarvi ad togliervi... di mezzo.


fonte: donna.libero.it/casanova/i-pericoli-dell-orto-avvelenamento-piante-salute-pollice-verde-verdura-ne26...

[SM=g10321]






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27/04/2010 09:01
 
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Oleandro


Provenienti dal mediterraneo, gli oleandri appartengono ad un genere di arbusti sempreverdi, coltivati soprattutto per la fioritura e per il fogliame.

Sensibili al freddo, preferiscono climi miti, richiedendo una temperatura minima di 5 gradi. Nelle zone a clima temperato può perciò essere coltivato all'aperto, senza necessitare di alcuna protezione. Viceversa nelle regioni settentrionali è bene ripararlo durante l'inverno.

I fiori, che variano dal rosa al bianco, dal rosso al giallo, sbocciano praticamente dall'inizio della primavera fino all'autunno inoltrato. Sono state selezionate numerose cultivar a fiore doppio.

L'oleandro produce frutti vistosi, di colore bruno-rossiccio, eretti, lunghi dai 10 ai 15 centimetri.

Si tratta di una essenza che si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno. Per ottenere abbonanti fioriture è importante provvedere ad abbondanti irrigazioni durante il periodo estivo. Durante il periodo invernale le annaffiature dovranno invece essere di molto ridotte, soprattutto nelle regioni settentrionali.

Se la pianta viene coltivata in vaso è buona norma rinvasarla ogni due anni, concimandola con del concime granulare e aggiungendo ogni tanto sangue di bue.

Si consiglia inoltre di provvedere alla potatura delle piante giovani per ottenere l'infoltimento della chioma.

Si moltiplicano per seme o per tale durante il periodo estivo.

Attenzione: si tratta di una pianta assai velenosa, in tutte le sue parti, contenendo glicosidi attivi sul cuore, che, proprio per tale ragione, vengono utilizzati in medicina. E' sempre opportuno quindi lavarsi le mani dopo averlo toccato.

Il parassita più frequente è l'aspidioto dell'edera (Aspidiotus hederae), un parassita assai frequente nei paesi del mediterraneo. Si tratta di un particolare tipo di cocciniglia, che attacca prevalentemente la pagina inferiore della foglia. Altro parassita assai frequente è la cocciniglia fioccosa (Chloropulvinaria floccifera) che riesce a invadere la pianta riproducendosi praticamente per tutto il corso dell'anno. Le contromisure devono quindi essere tempestive, potendo il parassita condurre ad un grave deperimento e anche alla morte della pianta.
La melata prodotta finisce per imbrattare la pianta, creando spesso fumaggini.

fonte: www.giardinaggio.it







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18/05/2010 11:23
 
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dal 21/05/2010 al 23/05/2010
Perugia Flower Show
Perugia (PG)

Sei stato a questa manifestazione? Scrivi la tua RECENSIONE!!


“Se vuoi essere felice tutta la vita diventa giardiniere” recita un proverbio cinese, se vuoi essere felice per un giorno vieni al Perugia Flower Show.

Dal 21 al 23 maggio 2010, ai Giardini del Frontone, torna la mostra mercato nazionale dedicata alle collezioni di piante rare ed inconsuete. Quest’anno la manifestazione raddoppia il numero degli espositori – raggiunta dai più grandi nomi del florovivaismo nazionale - che proporranno al pubblico una variegata selezione di collezioni antiche e storiche, da quelle più tradizionali a quelle più singolari.



Oltre ai vivai produttori e collezionisti, Perugia Flower Show ospiterà espositori legati al mondo dell’arredamento da esterno, editoria specializzata e architettura del paesaggio.

Infine, l’esposizione permetterà ad un pubblico specializzato e ai semplici amatori di dedicarsi o avvicinarsi alla cultura del verde, non solo visitando l’esposizione, ma pure partecipando ad appuntamenti organizzati dal Garden Club Perugia prenotando il proprio corso gratuito sul sito www.perugiaflowershow.com.

Programma:
La mostra sarà aperta venerdì 21 dalle ore 11.30 alle 20.00

mentre sabato 22 e domenica 23 dalle ore 10.00 alle 20.00

Sito Web: www.perugiaflowershow.com/
Email: info@perugiaflowershow.com

Telefono: 075 966 26 43






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20/05/2010 19:53
 
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22-23 maggio: cosa fare di “verde” questo weekend

Anche questo fine settimana, come tutto il mese di maggio, è densissimo di appuntamenti verdi in tutto lo stivale. Ecco qualche suggerimento interessante per una gita all’insegna di piante e fiori, con tutti i loro profumi e colori!



IPOMEA DEL NEGOMBO - Ischia (NA)
Ottava edizione della famosa mostra-mercato tutta dedicata alle piante della fascia temperata calda al Parco Botanico Idrotermale del Negombo, sull’isola di Ischia. Apertura venerdì 21 maggio, dalle 15.00 alle 20.30, sabato e domenica dalle 10.30 alle 20.30. Ingresso: 3 euro. Altre info su: www.negombo.it

DEMETRA - Camaiore (LU)
Torna dal 21 al 23 maggio, a Villa Le Pianore, l’evento di punta della primavera camaiorese. La tradizionale rassegna, nata negli anni ‘60 e dedicata alla fragola, frutto d’eccellenza della piana di Capezzano, da anni aperto le porte anche ai fiori della Versilia. Saranno 200 espositori tra piante e percorsi del gusto. Ingresso gratuito. Altre info su: www.comune.camaiore.lu.it

MEDITERRANEO E DINTORNI - Portici (NA)
Alla settima edizione la mostra-mercato di piante insolite e del benessere naturale avrà luogo dal 21 al 23 maggio all’orto botanico della Facoltà di Agraria di Portici. Ingresso: 3 Euro. Orari: venerdi 21 maggio dalle 15.00 alle 20.00, sabato 22 dalle 10.00 alle 20.00, domenica 23 dalle 9.00 - 19.00. Altre info su: www.mediterraneoedintorni.com

IL RE DI FIORI – Reggio Emilia
Sabato 22 e domenica 23 maggio parte la quarta edizione di una manifestazione che associa affascinanti allestimenti floreali sui sagrati delle principali chiese cittadine ad una coloratissima mostra mercato nel centro storico di Reggio Emilia. I visitatori potranno valutare il lavoro di enti ed aziende florovivaistiche con un voto, decretando così il “Re di Fiori” 2010 . Ingresso gratuito. Altre info su: www.municipio.re.it

VERDE E NATURA - Ancona
Il centro città di Ancona si appresta ad ospitare un nuovo evento, Verde e Natura, in programma sabato 22 e domenica 23 maggio. Cuore della manifestazione la centralissima piazza Cavour e corso Garibaldi, dove troveranno spazio cinquanta espositori di piante, fiori, attrezzature per il giardinaggio e prodotti naturali, dalla cosmesi agli alimenti biologici nonché articoli per il benessere, energie rinnovabili e tutto l’occorrente per la vita all’aria aperta. Ingresso gratuito. Altre info su: www.comune.ancona.it

TODIFIORITA - Todi (PG)
Seconda edizione per Todifiorita che, con i suoi 20 espositori, riempirà di fiori e colori il centro città. Orari: venerdì 21, dalle ore 15 alle ore 20, sabato 22 e domenica 23, dalle ore 10 alle ore 20. Ingresso gratuito. Altre info su: www.todifiorita.it

ROSE IN VILLA GIUSTI - Bassano del Grappa (VI)
Nel parco di Villa Giusti del Giardino torna, per la sua ottava edizione, la mostra-mercato dedicata al verde e alle rose. Oltre agli espositori all’esterno, anche mostre all’interno della villa. Sabato 22 e domenica 23 maggio, dalle dalle 9.30 alle 19.00. Ingresso: 9 Euro. Altre info su: www.villagiusti.net

YACHT AND GARDEN - Genova
Curiosa manifestazione che unisce i fiori alle barche. Alla sua terza edizione con più di 50 espositori presso il nuovo porto turistico alla Marina di Genova Aeroporto, al polo nautico per SuperYacht del capoluogo ligure. Sabato 22 e Domenica 23 maggio, dalle 10 del mattino alle 7 di sera. Ingresso gratuito. Altre info su: questa pagina del sito www.marinagenova.it






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20/06/2010 13:31
 
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la pianta
nome botanico:Bougainvillea glabra

famiglia:Nyctaginaceae

breve descrizione:Arbusto legnoso rampicante sempreverde, può arrivare ad un'altezza di 2,5 m se coltivato in casa; in terreno arriva fino ad 8 m. Presenta foglie verde chiaro, piccoli fiorellini color crema, contornati da vistose brattee fucsia, arancioni o rosa. La corteccia è marrone chiaro, i rami e il tronco presentano spine. Se coltivata come bonsai presenta portamento eretto. Inoltre è facile da coltivare

durata:Perenne

periodo di fioritura:Avviene nei mesi primaverili e estivi, ha una lunga durata e dono un colpo d'occhi spettacolare grazie ai magnifici colori delle brattee.

area di origine:America meridionale, in particolare del Brasile

clima:Tropicale

uso:Pianta ornamentale da esterno, vive ben nelle zone mediterranee dal clima mite; in altre zone, in inverno deve essere riparata dal freddo.

accorgimenti e cure

esposizione e luminosità:Per una buona fioritura deve essere esposta in ambienti a luce intensa ed aerati. Nel periodo vegetativo esporre a sole diretto per un paio di ore al giorno

temperatura:Va esposta a temperatura ambientale (18°-24°C) ma sopporta molto bene anche temperature elevate intorno ai 35 gradi. Nel caso in cui la minima è inferiore agli 8°C è bene portarla all'interno, in casa o in serra fredda.

substrato:Deve essere costituito da due parti di torba, due parti di sabbia e una parte di argilla; mantenere il terreno ben drenato ponendo uno strato di sabbia grossolana sul fondo del vaso

irrigazione:Annaffiare spesso durante i mesi estivi, evitando i ristagni idrici e lasciando asciugare il terriccio tra un'annaffiatura e l'altra. In inverno irrigare moderatamente. Questa specie è una delle poche a tollerare l'acqua anche un poco calcarea.
concimazione:Concimare da primavera fino a fine estate, ogni 2 settimane con fertilizzante liquido. Se coltivata come bonsai aggiungere concime per bonsai durante tutto l'anno

propagazione:Avviene per talea, prelevando talee legnose o semilegnose in primavera, che vanno fatte radicare in un composto di torba e sabbia in parti uguali

rinvaso:Va effettuato per le piante giovani, ogni anno in primavera
potatura:Generalmente si pota in autunno, alla fine della fioritura. Visto che presenta una crescita rapida le potature devono essere vigorose. Se la crescita invernale è stata eccessiva è possibile potarla parzialmente fino alla fine della primavera.

avversità:Può essere colpita da clorosi ferrica e da marciume radicale. A volte viene attaccata da afidi e cocciniglia, eliminabili con appositi prodotti

piccoli consigli:Ha rami spinosi e foglie ovali, fiori bianchi circondati da brattee di colore porpora o viola, molto vivaci. Evitare i ristagni d'acqua. Si ottengono buoni risultati se allevata vicino a una finestra o in veranda
curiosità

storia:Il suo nome è da far risalire a quello del navigatore francese Louis Antoine de Bougainville, che durante i suoi lunghi viaggi, scoprì questa bellissima pianta e ne divenne grande appassionato
ambiente:questa specie può essere coltivata anche come alberello.

www.lemiepiante.it/enciclopedia-551/nyctaginaceae/bougainvillea-glabra/bougainvillea-gla...







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15/08/2010 10:46
 
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Prepariamo la fioritura delle orchidee con il concime giusto

Le orchidee a farfalla, ovvero le phalaenopsis - “phal” per gli amici ;-) in genere creano e producono solo foglie durante i caldi mesi estivi. Ma non guardatele con impazienza: questa crescita dei tessuti è fondamentale per la pianta e sarà fonte di sempre più abbondanti fioriture. Ecco come funziona.

Le nuove foglie permetteranno alla pianta di “mangiare” di più ampliando la superficie di esposizione alla luce, luce che permette all’organismo vegetale, grazie alla fotosintesi, di creare gli zuccheri e gli elementi che nutrono le sue cellule. Nel caso della phalaenopsis sono le foglie gli organi di riserva della pianta: più dunque saranno nutrite loro, più bella e fiorifera sarà l’orchidea. Quello di agosto, quando comincia a rinfrescare, è il mese fondamentale per dare maggiori attenzioni alla nostra phal.

FIORITURE IN ARRIVO
E’ proprio subito dopo infatti, in autunno che, con il graduale calo delle temperature (ricordate che devono “sentirlo”) e il diminuire delle ore di luce, la fioritura si “innesca”. Quindi, per preparare al meglio la nostra pianta ad un fulgido periodo ricco di steli colmi di boccioli, è importante, se non l’avete fatto prima, concimare. Ma come scegliere il concime da usare?

COME SI SCEGLIE IL CONCIME/FERTILIZZANTE
Trovarsi di fronte agli scaffali dei concimi di un garden è come il gioco delle carte. Per chi non sa cosa guardare, i flaconi e le scatole di tutti i colori con scritte sensazionalistiche sembreranno tutti uguali. Ma acquistare uno per l’altro non è una buona idea. Ci viene in aiuto una sigla (detta “titolo”), che tutti i concimi seri riportano sulla confezione: N-P-K che sta per: azoto (N), fosforo (P) e potassio (K). Ogni lettera della sigla è legata ad un numero che definisce la percentuale dell’elemento presente nel prodotto: ad es. NPK 20-10-10 significa 20% di azoto, 10% di fosforo, 10% di potassio. In alcuni sono presenti anche tracce di altri microelementi come Boro, Manganese, Ferro ecc. Quali sono però le percentuali che ci interessano per la nostra orchidea?

IL CONCIME GIUSTO PER IL MOMENTO GIUSTO
Se il nostro intento è preparare la pianta per la fioritura, ci converrà scegliere un concime dove siano presenti alte percentuali di fosforo (favorisce la creazione di corolle) e, in misura minore, potassio (irrobustisce i tessuti della pianta). L’azoto infatti va a favore della creazione di foglie quindi in questo periodo non deve essere alto. In sostanza dunque dovremo cercare un concime idrosolubile del tipo NPK 10-30-20, dove il fosforo è “potenziato”, da utilizzare fino alla nascita degli steli da fiore. Per il resto dell’anno l’ideale è utilizzare un concime bilanciato (es. NPK 20-20-20 o 18-18-18) e, alla ripresa vegetativa, un concime ad alto titolo di azoto (es. NPK 30-10-10). Se invece non volete complicarvi la vita (e vedrete che in commercio non è facilissimo trovare i titoli consigliati, la maggior parte - anche quelli specifici per orchidee - hanno numeri decisamente più bassi), usate tranquillamente il concime bilanciato (quindi con i 3 numeri uguali) tutto l’anno in dosi dimezzate.


COME USARE IL CONCIME
Il concime può essere liquido o in polvere solubile: sceglierlo, una volta trovato il giusto titolo, è solo questione di costi e comodità (spesso quelli in polvere sono più economici ma vanno miscelati ogni volta con l’acqua). Attenzione però: deve essere specificato che il concime può essere utilizzato per via radicale, non solo tramite spruzzature sulle foglie (che in ambiente domestico non sono l’ideale e che apportano minore nutrimento alla pianta). L’importante nelle phal è bagnare prima le sensibili radici con acqua semplice e solo poi concimare, anche lasciando per una mezz’ora la pianta in 4 dita d’acqua fertilizzata, per poi scolarla accuratamente. Le dosi consigliabili sono di 1gr di concime per litro d’acqua, alternando concimazioni e annaffiature di acqua semplice, per evitare accumuli dannosi nelle radici. E buone fioriture a tutti!
tgcom






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Limoni a Milano? Anche no!
Appaiono d’estate, di solito. Sono i venditori del sud con i loro chioschi ambulanti, che portano piante e alberelli qui in Pianura Padana. La merce si presenta bene (spesso benissimo!) e non costa molto, perché dunque non approfittarne? Ecco, il primo motivo è proprio la provenienza: una zona del Bel Paese favorita dal clima che, seppure molto caldo d’estate (ma Milano può diventarlo anche di più!), si mantiene mite d’inverno o, se anche raffredda, non mantiene temperature basse a lungo. E questo è valido ancora oggi, anche se il clima ci sta abituando a bizzarre impennate. Ma gli agrumi hanno un grande fascino: tra la fioritura profumatissima e i bellissimi frutti… E voi vi direte: “Ma che problema c’è, il limone lo ritiro in casa!” E qui arrivano i problemi…

Per qualche anno ci siamo illusi che i nostri inverni milanesi potessero trasformarsi scaldandosi lentamente, ma quello trascorso ci ha insegnato che non è cambiato nulla. Da noi certe temperature, anche di una decina di gradi sotto lo zero, sono da mettere in conto. Quindi niente limoni fuori, al gelo. Appena le temperature cominciano a scendere seriamente, la pianta va ritirata (il tessuto-non-tessuto non basta!). Attenzione, esposta agli elementi la pianta comunque spesso non muore: se ne sta lì, a gelare, dopo aver perso tutte le foglie. Il risveglio a primavera sarà lento e difficile: il limone è una pianta sempreverde, quindi dovrà far ricrescere da zero tutto il fogliame, uno sforzo considerevolissimo. Alcuni rami non ce la faranno, seccheranno del tutto e andranno potati, sformando la chioma.

Portandolo in casa la sistemazione presenta altre criticità: seppure protetta dal gelo esterno, la pianta riceverà considerevolmente meno luce. Questo la renderà più debole e prona a parassiti e malattie funginee che, al caldo e con la poca circolazione d’aria tipica degli appartamenti di città, trovano il loro ambiente ideale. Di usare insetticidi e fitofarmaci non ne vorrete sapere, quindi meglio bio. Ma in casa i trattamenti non sono proprio agevolissimi ed quelli bio vanno ripetuti spesso… E dulcis in fundo, il “ragazzo” è destinato a crescere. Tenerlo piccolo con le cesoie, oltre ad un tot, non è proprio possibile, se non penalizzando pesantemente la pianta. Basta farsi un giro nel sud Italia per capire come diventa un albero di limone adulto…

Insomma, nel giro di qualche tempo avrete a che fare con vari scenari che, tranne particolarissime eccezioni, vi porteranno presto al disamore per il vostro agrume:
- pianta abbruttita o sofferente, poco fruttifera e poco decorativa
- onere di portarla in casa sempre, ogni santo inverno padano
- pianta sempre più grande, quindi sempre più ingombrante e pesante ogni anno che passa

Certo, tutto si fa per amore, anche quello che non conviene o costa in termini di fatica. Ma di sicuro, a meno di non essere tra i pochi fortunati a disporre di ambienti particolarmente adatti (grandi serre o saloni con grandi vetrate), vedremo con tristezza deperire il nostro limone ogni anno di più. Quindi quando vedete quei bellissimi alberelli di agrumi carichi di frutti a poco prezzo targati “Napoli” o quei begli alberelli pronta consegna nei garden… Alla larga!
tgcom






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06/09/2010 14:10
 
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I pericoli dell'orto
in CasaNova

Fare giardinaggio sul balcone o in giardino può essere molto rilassante. Ma piante e semi nascondo seri rischi per la salute. Ecco cosa sapere per non finire al pronto soccorso

Hanno approfittato del lungo inverno per visitare negozi specializzati e grandi magazzini : hanno comprato zappe, vanghe, cesoie, irrigatori e sementi ; si sono fatti una cultura su libri e riviste; hanno studiato con cura le tecniche di semina, i segreti della concimazione e la rotazione delle colture. E adesso, finalmente, si sono messi stivaloni e grembiuli e sono usciti a fare giardinaggio.

Tra orti, giardini e terrazzi fioriti è un vero esercito quello dei "contadini domestici": secondo la Codiretti ben il 37% degli italiani lavora per vedere spuntare dalla terra fiori, piante e verdure . Una passione che coinvolge uomini e donne in pari misura, conquista soprattutto i pensionati ma non è affatto disdegnata dai 25-34enni, che zappano in un caso su quattro. Seguendo l'esempio di Michelle Obama, l'orto va ormai per la maggiore, anche in piccoli spazi: gettonatissime le piante di peperoncino, i "profumi", l'insalata (spesso affiancata da pomodori e carote) e i legumi, con in testa piselli, fagioli, fave e ceci. Un impegno agreste suggerito anche dagli scienziati, che hanno verificato che fare giardinaggio per almeno dieci anni regala da uno a due anni di vita in più.

A meno che, improvvisandovi contadini, non finiate per avvelenarvi. C'è poco da scherzare, il rischio è concreto. Lo rivela il Centro nazionale di informazione tossicologica della Fondazione Maugeri di Pavia. L'istituto registra in media 200 casi l'anno di intossicazioni da veleni contenuti nelle piante: nel 72% dei casi l'incidente avviene per sbaglio, ma in sette evenienze su dieci l'ingestione è volontaria, con la "verdura" velenosa mangiata perché scambiata per un alimento o per i suoi presunti principi psicoattivi . E in quasi un caso su tre a finire in ospedale sono bambini fino a 10 anni.

Meglio allora conoscere il nemico che striscia tra i vasi: tra le piante pericolose ci sono l'alloro e il ciclamino, il rododendro e l'oleandro, il glicine e il gelsomino, ma anche il mughetto, il ranuncolo e, nei mesi invernali, le stelle di Natale, il vischio, le bacche rosse dell'agrifoglio e del pungitopo. In alcuni casi il danno è una semplice irritazione, ma spesso può manifestarsi con sintomi gastroenterici e occasionalmente perfino con la morte.

Meglio dunque essere proprio sicuri che quello che vi stanno offrendo è aglio orsino: in primavera potrebbe essere confuso con il tossico colchico autunnale. Che nel risotto sia finito del vero asparago selvatico invece dell'aconito (un'erba che può uccidere per asfissia), nella macedonia il ribes e non il fiore di stecco (che causa vesciche e soffocamento), nella torta pasqualina la borragine piuttosto che la mandragola o la digitale purpurea (che possono arrestare il battito cardiaco).

E se vostro suocero a fine pasto tirasse fuori la sua grappetta digestiva fatta in casa, sappiate che, come hanno registrato nel centro pavese, se ha usato il veratro al posto della genziana, più che a togliervi un peso dallo stomaco il cicchetto potrebbe aiutarvi ad togliervi... di mezzo.

Libero News






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05/10/2010 13:50
 
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amando.it
Come far vivere a lungo i fiori recisi

Piccoli accorgimenti per avere una casa profumata e abbellita da vasi di fiori freschi in ogni stagione.







Vaso fiori recisiIn estate i fiori sembrano assumere colori e profumi ancora più belli, e per molte di noi non vi è niente di meglio che una bella casa in ordine, profumata con un bel mazzo di fiori appena acquistati e sistemati in un bel vaso, in cucina o nel salotto.

Ma si sa, i fiori recisi non hanno una lunga vita e, vuoi per il troppo caldo, l’aria condizionata o la corrente di aria, spesso appassiscono in fretta offrendoci un quadro simil natura morta direi poco allegro.

Vi sono però dei piccoli e semplici consigli che, se adottati, danno la possibilità di vedere il proprio mazzo di fiori bello e vivo per diversi giorni; tali consigli sono valevoli per tutto l’anno.

Ogni stagione, si sa, ha i propri fiori e i propri profumi: a maggio spendono nella loro bellezza le profumate e romantiche rose, in estate è una festa di fresie e di ortensie ecc. Però il caldo dell’aria è loro nemico e anche la troppa luce, se intensa e forte, non è dalla loro parte.



Il primo accorgimento, che per molti potrà sembrare banale ma non lo è affatto, è l’acqua: non deve mai mancare o essere poca, poiché se si pone un grosso mazzo in un vaso troppo piccolo i fiori non avranno abbastanza risorsa vitale e appassiranno in fretta.

Deve essere sempre pulita: occhio allora alle foglie che eventualmente sono cadute, vanno tolte e l’acqua, così come per gli acquari, va sempre cambiata, almeno una volta al giorno. Quando arrivate a casa con il vostro mazzo profumato non dimenticatevi di metterli subito in un vaso o al limite in un secchio di acqua, se li dimenticate fuori dal loro elemento vitale non avranno molte chance di sopravvivenza.

I vasi vanno scelti con cura e attenzione, ad esempio in estate son perfetti quelli di colore chiaro, anche opachi, meglio se di ceramica o porcellana, il materiale incide moltissimo sulla vita del fiore che contiene, se è opaco ridurrà il riscaldamento dell’acqua. Pulire le pareti interne del vaso evita la moltiplicazione dei batteri che potrebbero compromettere, se presenti, lo stato di salute dei fiori.

Recidere fioriI gambi vano sempre recisi a “becco di flauto”, in questo modo l’acqua entra meglio dal canale naturale. Questo taglio è semplicemente obliquo, netto e deciso. Per effettuarlo usate delle buone forbici o delle cesoie, se il gambo è spesso tipo quello delle ortensie. Nel caso di gerbere e calle usate invece un semplice coltello, la cui lama non schiaccia il gambo molto delicato e sottile. Il gambo va accorciato ogni due o tre giorni, ma non tutti i giorni.

Il bouquet va messo all’ombra, non vicino a una finestra o a una fonte di calore, come ad esempio il forno microonde o al calorifero acceso d’inverno.

Per una festa o un ricevimento all’aperto, le piccole o grandi composizioni andranno sistemate sui tavoli solo all’ultimo momento e non troppo in anticipo.
Anche in questo caso, come per i prodotti alimentari, è sempre bene leggere le etichette. Capita infatti di trovare al supermercato dei particolari e specifici corner, in cui sono disposti diversi mazzi di fiori recisi; all’interno vi si trovano delle etichette e anche delle bustine di un prodotto che va aggiunto appositamente nell’acqua, al fine di prolungare la durata e la bellezza del mazzo. E’ quindi il caso di seguire pedestremente le istruzioni riportate sull’etichetta.






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08/10/2010 13:12
 
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da amando.it


Begonia: piccola e “apparentemente” fragile pianta.



Begonia
Volete creare un bell’angolo fiorito sul vostro balcone ma non avete abbastanza tempo da dedicare alle piante? Ecco allora per voi una bella soluzione, provate a scegliere delle colorate e allegre begonie.
Si tratta di piante facenti parte della famiglia delle begoniaceae, crescono facilmente dalle regioni più temperate a quelle calde.
Pensate che se ne possono trovare più di 900 specie ma è possibile classificarle essenzialmente in 3 gruppi:

* begonie tuberose
* begonie rizomatose
* begonie a radici fascicolate.

Begonie tuberose
Begonie tuberose amano moltissimo il sole ma anche zone parzialmente ombreggiate, ma non amano l’aria fredda.
Si sviluppano ad una temperatura tra i 18 e i 20°C, si piantano tra marzo e aprile, quindi in primavera all’inizio in vasi piccoli e poi in vasi gradualmente sempre più grandi, in questo modo darete l’opportunità alla pianta di svilupparsi in modo omogeneo ed equilibrato.
Utilizzare poi una volta ogni 15 giorni circa un buon fertilizzante liquido, in questo modo manterrete meglio la loro fioritura. Potete anche piantarla in giardino a giugno e toglierla però poi a ottobre al massimo, come ho detto prima non riuscirebbe a passare l’inverno a causa del troppo freddo.
Non esagerate con l’acqua, la begonia la ama ma non in modo eccessivo, aspettate sempre prima di vedere il terreno asciutto,ed evitate di bagnare se è ancora umido.

Begonie rizomatose e a radici fascicolate
Begonie rizomatose e quelle a radici fascicolate si possono coltivare bene sia all’aperto sia in un appartamento. Come le prime anch’esse amano il sole, ma mai in maniera diretta, la temperatura ideale per il loro benessere è tra i 18 e i 20°C.
Cimate sempre i rami sfioriti per dare vigore al resto della pianta, in questo modo non vedrete mai i rami troppo lunghi e sottili ma sempre giusti come lunghezza e ricchi di fiori.

Begonia
Moltiplicazione per talea
La moltiplicazione delle begonie avviene o per talee o per divisioni dei tuberi, in quest’ultimo caso è meglio vedere se i tuberi siano abbastanza grandi. Le talee si effettuano in primavera dai rami alla base, per i tuberi si tagliano solo quelli più grossi.

Malattie e parassiti
Per ciò che concerne le malattie o gli eventuali parassiti, le begonie possono essere colpite dai punteruoli (essi divorano le radici e i tuberi di cui si cibano) oppure dagli acari o ancora dalla muffa grigia, la quale porta poi al marciume e alla morte della pianta.

Begonie
Begonie particolari
Ecco alcune begonie particolari e meno comuni:

* Begonia socotrana: si tratta di una pianta molto bella che ha origine dall’Isola di Socotra, può raggiungere i 45 cm di altezza, ha dei bei fiori rosa e le foglie sono verdi di forma arrotondata, fiorisce da dicembre a gennaio.
* Begonia dedalea: proviene dal Messico, raggiunge i 30 cm di altezza, la pianta giovane ha le foglie color rosso poi crescendo acquisiscono un color mogano. Fiorisce in estate con colorazione rosa e bianco.
* Begonia tuberhybrida: spesso la si trova nei giardini.
Raggiunge anche l’altezza di 60 cm, ha foglie verdi e i fiori sono di svariati colori (bianco, arancione, giallo, fucsia,ecc), della stessa specie vi sono anche le bellissime e “architettoniche” begonie pendule con i loro fusti esili e i fiori piccoli, la fioritura si presenta tra giugno e settembre.

Autore: Alessandra Mallarino






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22/11/2010 22:13
 
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Consigli di giardinaggio di NOVEMBRE



* La natura rallenta il suo ciclo vitale: è il momento di intervenire su piante e terreno!
* Finchè il terreno non gela, puoi ancora provvedere alla piantagione.
* Prima dell’inverno non potare troppo di ritorno i rosai.
* Coprire le piante perenni con un miscuglio di compost di fertilizzante e torba.
* Elimina per l’ultima volta le erbe infestanti.
* Pota gli arbusti da frutto non appena hanno perso il fogliame (potatura di ringiovanimento).
* Tieni le piante in vaso al riparo dal gelo e annaffiale poco.
* Quando non piove, arieggia il prato praticandovi dei fori.






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30/11/2010 12:43
 
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Plumbago capensis
Scritto da: Patrizia

fonte

Il Plumbago, meglio conosciuta con il nome di Caprinella, è una pianta arbustiva rampicante. Ha steli sottili e foglie ovali. I fiori sono riuniti in infiorescenze azzurro-cielo, poste alla fine dei rami.

FIORITURA: Avviene da aprile a novembre.

LUCE: Predilige una posizione ben soleggiata.

ACQUA: Ha bisogno di annaffiature abbondanti nella stagione estiva, da ridurre in quella invernale, facendo attenzione a non lasciare ristagno d’ acqua.

TEMPERATURA: Per le piante giovani si consiglia di ripararle dal freddo, quindi va piantata in luoghi riparati dai venti invernali.

CONCIME: Nel periodo vegetativo fornire del concime per piante da fiore, diluito all’ acqua di annaffiatura.

CONSIGLI: Potare la pianta dopo la fioritura per garantire nell’ anno successivo una maggiore quantità di fiori. Come substrato utilizzare terreni sciolti, sabbiosi e ben drenati. La riproduzione avviene per talea semilegnosa, in giugno, prelevando una porzione priva di fiori e mettendola a radicare in un contenitore riempito con torba e sabbia.

CURIOSITA’: Pianta originaria dell’ Asia. E’ molto apprezzata per la gradevole fioritura estiva e per la possibilità di essere utilizzata come rampicante.






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05/12/2010 12:43
 
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A caccia di piante grasse

Avete presente i cactus e le piante grasse che nei nostri paesi siamo soliti vedere in piccoli vasetti? Nelle loro terre d’origine possono presentarsi in maniera molto diversa, a partire dalle dimensioni. Due studiosi, Giovanna Anceschi e Alberto Magli, si sono dati l’obiettivo di andare a “caccia” di piante grasse e poi hanno deciso di mettere a disposizione su un sito Internet, Cactusinhabitat.org, le foto che hanno scattato girando in lungo in largo paesi come Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Perù e Uruguay, spesso in luoghi impervi e poco accessibili.

Cactusinhabitat.org è online dal 21 ottobre 2010, con un archivio di più di 2000 foto, che illustrano 40 generi e 151 specie (32 delle quali del genere Parodia): un punto di riferimento per tutti gli appassionati di cactacee che, come gli autori, amando queste piante si sono domandati come vivono in natura. Una Natura sempre più defraudata, che con questo lavoro di documentazione e informazione si vorrebbe contribuire a preservare.

Insieme al sito si presenta il primo cactusinhabitat booklet: “South America 2005/2010″. La pubblicazione (nelle versioni stampata e download) riassume e completa i contenuti principali del sito. Le uscite seguiranno gli aggiornamenti, con le novità sulla distribuzione, la conservazione e la tassonomia che emergeranno dai rilevamenti dei prossimi viaggi dei due studiosi.

fioriefoglie.tgcom.it/wpmu/2010/12/03/a-caccia-di-piante...






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09/03/2011 13:44
 
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Al via la mostra delle Antiche Camelie di Lucca




Finalmente ci siamo, ricomincia la stagione delle mostre-mercato e delle fiere di giardinaggio. E dal basso ovviamente, visto che qui al nord ci risvegliamo ancora con prati gelati e venticello da brivido. Invece quelli della zona di Lucca già possono godere di fioriture da infarto, come quelle delle imponenti camelie, dalla mole più simile ad un albero che ad un arbusto a causa della lunga vita, coperte di fiori a partire da questo fine settimana, 12-13 marzo, e per i tre weekend successivi. Si apre così la manifestazione a loro dedicata: per comprarne qualche giovane esemplare ma anche solo per poterle ammirare. La Mostra delle antiche Camelie della Lucchesia è infatti più un percorso più che una classica mostra-mercato, lungo i viottoli e i giardini delle antiche case di S. Andrea e Pieve di Compito.

Lungo la strada (tempo di percorrenza stimato: circa 2 ore), spettacoli e musica itinerante, laboratori artistici e mostre varie con alcune iniziative dedicate ai 150 anni dell’Unita’ d’Italia. Cerimonia del té giapponese per gli amanti della bevanda fatta con foglie di camelia e degustazioni dello Slow food con piatti tipici. Non mancheranno le visite alle ville: il Circuito delle ‘Camelie in Villa’ infatti si è arricchito di nuove dimore e parchi da visitare e, novita’ del 2011, ospiteranno la mostra del fiore reciso. I visitatori potranno così conoscere le centinaia di varietà di camelie esistenti, alcune delle quali estremamente rare. Biglietto d’ingresso: intero 6 Euro (include il servizio navetta, l’accesso al Borgo delle Camelie, al Tour della Camelie in Villa e al Museo civico di Capannori). Ulteriori info sul sito: www.camelielucchesia.it






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04/04/2011 08:16
 
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Passiflora

La passiflora è una piante preziosa per la cura naturale di ansia e insonnia grazie alle sue proprietà calmanti e sedative.

Passiflora
La passiflora è una pianta molto affascinante, elegante, di grande effetto diffusa nelle foreste del Sud America; ne esistono più di 500 specie a cui si vanno ad aggiungere più di 500 ibridi, bella famiglia numerosa!
Ciò che attira di più e colpisce di questa pianta sono i suoi fiori, a forma di corona costituita da filamenti colorati ed arricciati con tendenze cromatiche molto particolari.
Della corona si possono notare l’alternanza molto particolare dei colori, che sembrano invitare gli insetti a volteggiare per poi posarsi romanticamente su di lei.

La passiflora è anche chiamata “Fiore della passione” nome attribuitegli dai missionari provenienti dai lunghi viaggi nel Nuovo Mondo da Cristoforo Colombo in poi, colpiti dalla forma particolare che ricordava simbolicamente la “passione” di Gesù, la Corona di spine portata sulla sua testa, le 5 piaghe simboleggiate dalle 5 antere disposte a cerchio e i chiodi usati per la crocifissione rappresentati nel fiore dai 3 stigmi. Fu Linneo che nel 1753 gli diede il nome e conseguentemente il significato religioso.

Questa pianta non finisce di stupire, infatti, produce anche dei buonissimi frutti dal sapore particolare e delicato da mettere ad esempio all’interno dello yogurt, oppure da usare come ingrediente nei dolci o ancora per produrre gelati e bevande esotiche e raffinate. Mentre i fiori possono avere tantissime tonalità, dal blu, al viola al bianco screziato, i frutti hanno un color arancione.


Proprietà della passiflora
In ambito farmacologico e fitoterapico la passiflora può essere impiegata soprattutto per le sue finalità sedative e tranquillanti, infatti ha poteri calmanti e distensivi per gli adulti, ma è anche valida e si può adottare per blande terapie tranquillanti in ambito pediatrico, sempre ovviamente su consiglio medico.
Secondo alcuni studi condotti presso l’Università di Verona, alcune tipologie di passiflora avrebbero al loro interno delle particolari sostanze utilizzabili a scopo antibiotico e anche antitumorale.

Passiflora
Questo bel rampicante, è dunque utilizzato da anni a livello di medicina fitoterapica, ha molti flavonoidi come ad esempio l'iperoside e la vitexina i quali si legano ai recettori cerebrali e li attuano l’azione sedativa e calmante sul sistema nervoso centrale, in particolare sulla zona motoria del midollo spinale e sui centri del sonno. Ma l’azione delle sostanze contenute in questa pianta hanno anche effetto positivo sulla muscolatura liscia, sia gastrointestinale sia bronchiale.
Il suo impiego induce un sonno simile a quello fisiologico, senza dare assuefazione come fanno invece alcuni farmaci.
Si tratta di una pianta con pochi effetti collaterali seri o provati. È però sconsigliata durante la gravidanza e l'allattamento.

Attenzione all’interazione con barbiturici, sedativi e alcuni antidepressivi, poiché potrebbe aumentare l'effetto sedativo e prolungare la durata del sonno.
Può in alcuni casi innalzare la pressione sanguigna se si assume caffeina.


Passiflora: consigli per coltivarla
Tra le diverse e numerose tipologie quella che nel nostro Paese si coltiva di più è la passiflora Caerulea, le cui peculiarità sono quelle legate a una buona resistenza al freddo, quindi resiste sulle nostre terrazze che poi in primavera e in estate ne godranno tutta la bellezza.

L’unico accorgimento dal punto di vista della coltivazione è legato al drenaggio, che in questa pianta va curato, poiché è consigliabile evitare il più possibile i ristagni di acqua, che danneggerebbero le radici e di conseguenza tutta la parte vegetativa. È possibile evitare il ristagno dell’acqua aggiungendo della sabbia all’interno dei vasi mescolandola alla terra, in questo modo si favorirà la fuoriuscita di acqua in caso fosse troppo abbondante.
Autore: Alessandra Mallarino






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26/05/2011 12:21
 
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Fragole sul balcone: la colonna di balconette

Certo che si può e vengono benissimo: le fragole su un semplice balcone danno frutto e non richiedono grandi spazi (a meno che non decidiate di iniziare una produzione di massa!). Si tratta infatti di piantine di piccole dimensioni che non hanno bisogno di vasi immensi: a loro basta una classica balconetta per dare risultati. Vi intriga l’idea di mangiare fragole fresche appena raccolte dai vasi? Ecco come fare, con un trucco…

La fragola è una piantina dalle belle foglie che produce frutti quando le temperature diventano calde. In vendita si trovano direttamente le piante a qualche euro (inutile seminarle, si moltiplicheranno da sole). Potete scegliere, ci sono anche le fragoline di bosco che producono fragoline piccolissime ma che sono una vera bomba di dolcezza! Appena acquistate (almeno 5 o 6 piante, per avere un pò di soddisfazione!) prendete subito la vostra balconetta, riempitela con un buon terriccio morbido comprato al garden completando con un terzo di stallatico (anche quello si trova nei vivai) e piantate lì le fragole. Questo substrato sarà un’ottima base per veder crescere rigogliose le vostre piante. Tenete conto che le fragole hanno bisogno di un pò di sole per maturare, ma amano il terriccio fresco e umido, quindi bagnatele spesso, anche tutti i giorni quando fa molto caldo. L’ideale è che le piantine non appoggino i frutti a terra, altrimenti ne ritroverete ben pochi!

FRAGOLE SU UNA COLONNA DI BALCONETTE O VASI
Un trucco che risparmia spazio e che permette di coltivarle al meglio mantenendo un minimo di umidità in più?

Create una colonna di fragole con le balconette (l’ideale è usare quelle con la forma leggermente a campana, in modo che il fondo sia più stretto dell’imboccatura): impilatele una sopra l’altra mantenendole ben arretrate rispetto alla superficie. Nello spazio rimanente metterete le piantine. Con la colonna di balconette impilate, otterrete più spazio per più piantine senza ingombrare il pavimento e la superficie delle balconette “ai piani bassi” sarà coperta da quella appoggiata sopra quindi riuscirà a mantenere meglio l’umidità nel terreno, che si asciugherà più lentamente. Dovrete solo fare attenzione alla balconetta in cima, che si asciugherà più facilmente. Potete usare lo stesso sistema anche impilando dei vasi di diametro diverso.

Durante l’estate le vostre fragole creeranno dei piccoli fusticini: da lì cresceranno nuove piantine. Lasciate quelle che vi sono utili ed eliminate le altre, per favorire la produzione di frutti. E buone fragole a tutti!

fioriefoglie.tgcom.it/wpmu/2011/05/26/fragole-sul-balcone-la-colonna-di-balconette/#m...






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