L'essere umano è un iceberg

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danila555
00sabato 18 febbraio 2012 21:09
L’essere umano è come un iceberg. Ne conosciamo solamente la parte emersa visibile, cioè, appena il 10% della personalità.
Il 90% si trova sotto la superficie, e ne costituisce la sua realtà essenziale.
Ciò nonostante, con quella poca informazione che abbiamo, cerchiamo di anticiparne le reazioni, prevederne i mutamenti, intervenire sul suo comportamento.
Se il vento soffia da nord a sud, vi aspettereste che l’iceberg si sposti verso sud, ma contrariamente alle aspettative, si sposta verso nord, perché la corrente spingerà il 90% della sua massa sotto la superficie nella direzione opposta.

Nel caso di un individuo, il 10% cosciente non è abbastanza forte per contrastare il 90% del subconscio, dei ricordi sepolti e delle emozioni dimenticate –nascosti nelle ombre del nostro passato, in incognito, ma attivi e rappresentanti una corrente invisibile molto potente.
E’ questa la ragione principale per cui abbiamo tanti problemi –sia in termini di gestione imprenditoriale che in termini di gestione personale.
Siamo super-informati e sommersi da informazioni eccessive, irrilevanti e di cattiva qualità riguardante il 10% della realtà accessibile ai nostri 5 sensi, e sotto-informati in qualità e quantità circa il 90% della nostra realtà.
E’ un peccato, perché tutti possediamo risorse insospettate, ma la nostra visione ristretta riguardo a noi stessi e i nostri limiti mentali ci impediscono di attingere ad essi ed esprimerli.
danila555
00sabato 18 febbraio 2012 21:14
Continua

Ciò è illustrato nella storia dell’uovo di aquila che fu covato da una gallina.
Sin dalla nascita, l’unico ambiente dell’aquilotto era il mondo delle galline.
Fu allevato come una gallina, mangiava come una gallina, correva come una gallina, comunicava come una gallina e viveva come una gallina.
Poi un giorno, quasi alla fine dei suoi giorni guardò l’immensità del cielo e ammirò il volo maestoso della grossa aquila reale sopra di lui, e cominciò a sognare di volare come lei!

Questa storia è illuminante riguardo all’incredibile impatto che l’informazione ha sui livelli della nostra coscienza e oltre a questo sul comportamento e sulla qualità della vita.
Un eccesso di informazione riguardante l’aspetto superficiale del nostro ambiente esterno, soffoca la nostra consapevolezza dell’ambiente interno che è essenziale se dobbiamo cogliere segnali sottili che richiedono moltissima sensibilità e anche le intuizioni da percepire.
Oltre a ciò che i cinque sensi percepiscono, c’è una dimensione illimitata da esplorare.
C’è un insospettabile campo di vibrazioni ricche di informazioni importanti capaci di trasformare la nostra visione del mondo e di noi stessi.
Per questo, dobbiamo smettere di essere dei surfisti e diventare sommozzatori e scoprire i tesori dell’anima nel silenzio delle profondità del nostro stesso essere.
rosarossa79
00domenica 19 febbraio 2012 07:41
sono daccordo sul fatto che ci conosciamo poco o nulla ed e' un impresa conoscersi del tutto
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