Secondo me, razionalmente tutti noi riconosciamo i diritti dell'altro.
Quando però dobbiamo metterli in pratica, ci riesce difficile perchè metterli in pratica significa sentire l'altro con la pancia e non con la ragione. E questo è difficile perchè significa riconoscere l'uguaglianza (il nostro ego non vuole perdere il suo potere sull'altro), significa riconoscere che l'altro è come me, significa che devo amare l'altro come amo me stesso.
Per quanto riguarda la pena di morte il discorso credo che non sia così semplice, come non è semplice il concetto di uguaglianza tra uomo e donna. Secondo me, entrambi i discorsi andrebbero visti in una dimensione storica e ci vorrà tanto tempo prima che le cose possano cambiare. Un esempio a caso: sono quasi esclusivamente le donne che subiscono i maltrattamenti in famiglia, difficilmente è un marito che subisce le violenze da parte della moglie.
Il cambiamento ha luogo quando superiamo un ostacolo alla volta!