CARCIOFO
(Cynara scolymus)
Descrizione: pianta dotata di consistente rizoma dal quale si dipartono i fusti eretti e le foglie basali.
Le foglie sono assai grandi, semplici o pennate, verdi nella pagina superiore e argentee in quella inferiore.
I fiori di colore azzurro, sono raccolti in capolini.
Fiorisce in primavera-estate.
La pianta può raggiungere il metro e mezzo d'altezza.
Ambiente: il carciofo è diffusamente coltivato soprattutto nell'Italia centro-meridionale ed insulare.
Raccolta: in cucina si utilizza il capolino e le brattee che lo circondano, mentre in campo fitoterapeutico si impiegano le foglie raccolte in primavera.
Precauzioni: se usato cotto come verdura, il carciofo deve essere consumato subito.
Se ne sconsiglia l'uso alle donne che allattano.
Uso: ortaggio assai stimato, il carciofo è un rappresentante importante delle verdure che ornano le nostre mense.
Questa pianta contiene cinarina, un principio amaro prezioso per la sua funzione epato-renale in grado di influire direttamente sulla coleresi, sulla diuresi, sul metabolismo del colesterolo e dell'urea. Per tali proprietà la pianta si consiglia ai malati di fegato, diabete, arteriosclerosi, artrite, colite, eczema, bile.
Il suo notevole contenuto di ferro, inoltre, lo rende utile a quanti soffrono di anemia ed ai rachitici.
In questo caso sarebbe meglio consumarlo crudo, in quanto la cottura ne altererebbe le proprietà.
Informazioni extra: in cucina il carciofo trova molteplici applicazioni, mentre in cosmesi l'acqua di cottura può essere utilizzata per sciacquare i capelli dopo lo shampoo per rinforzarne il bulbo.
Curiosa è la storia di questa pianta che sembra sia stata ottenuta incrociando specie simili.
Il merito è attribuito ad alcuni giardinieri italiani, ciò probabilmente è vero solo in parte, in quanto specie di dimensioni minori erano già utilizzate nell'antica Roma
Il cambiamento ha luogo quando superiamo un ostacolo alla volta!