Mez, H.Clinton: "Verificheremo"
"Pronti a incontrare chi ha dubbi"
Non si placano le polemiche negli Stati Uniti dopo la sentenza di condanna per Amanda Knox ritenuta colpevole dell'omicidio di Meredith Kercher. Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha deciso di intervenire. Il capo della diplomazia della Casa Bianca, pur non avendo espresso alcun dubbio al governo italiano, ha fatto sapere che è pronta ad incontrare chiunque abbia dei timori su come il caso sia stato gestito.
Clinton, scrive il sito del Washington Post, ha spiegato di essere stata completamente assorbita dal dossier afghano. A coinvolgere l'ex first lady è stata la senatrice democratica Maria Cantwell che ha fatto sapere di voler chiedere al segretario di Stato di verificare se il caso sia stato condizionato da sentimenti "anti-americani" in Italia. La senatrice, poco dopo la sentenza, Maria Cantwell aveva detto di essere "rattristata per il verdetto" e di avere "seri interrogativi sul funzionamento del sistema giudiziario italiano" e sul fatto che "l'anti-americanismo possa avere inquinato il processo". La parlamentare, che rappresenta lo stato di Washington (dove vive la famiglia Knox), ha detto che "non esistevano prove sufficienti per spingere una giuria imparziale a concludere oltre ogni ragionevole dubbio che Amanda fosse colpevole".
Secondo la senatrice il processo ha messo in evidenza "una serie di difetti nel sistema di giustizia italiano" compresi il trattamento aggressivo dei poliziotti nei confronti di Amanda, il fatto che la giuria non sia stata tenuta in isolamento consentendo così ai giurati di leggere gli articoli spesso scandalistici sulla vicenda e "la negligenza mostrata dagli inquirenti nella raccolta delle prove".
Il mancato isolamento della giuria che ha poi condannato Amanda è un elemento messo in evidenza da numerosi media americani che sottolineano come l'accusa abbia dipinto nel corso del processo la ragazza americana come "promiscua e manipolatrice", arrivando a mettere in evidenza "la sua mancanza di igiene" ed ogni "possibile aspetto della sua vita sessuale". Diversi esperti legali Usa hanno definito "oltraggioso" il fatto che la giuria non sia stata tenuta in isolamento considerando la "montagna di spazzatura" apparsa sui media in occasione del processo.
Il pm: "Quello che dovevamo dire l'abbiamo detto"
"Noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Quello che avevamo da dire lo abbiamo detto nella requisitoria". Così il pubblico ministero Giuliano Mignini, che assieme al pm Manuela Comodi ha condotto l'inchiesta sulla morte di Meredith Kercher, commenta la disponibilità espressa dal segretario di Stato americano Hillary Clinton ad ascoltare chiunque abbia dei dubbi sulla gestione della vicenda. "Non è più un problema che ci riguarda, noi abbiamo fatto la nostra parte" ripete Mignini sottolineando comunque che "ci sono state indagini accuratissime e sono stati quasi venti i giudici che si sono pronunciati in primo grado, accogliendo tutti le tesi avanzate dall'accusa".
tgcom
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