bullone65, 30/07/2009 18.26:
Nel medioevo si è perso il conto di quante schegge della croce del Cristo sono state vendute dalla Chiesa stessa. Così tante che forse, rimettendole tutte insieme, verrebbe fuori un grattacielo in legno di 50 piani da far invidia al miglior prodotto Ikea dell'anno.
Non è questione di offendersi o meno, visto che è sport nazionale ridicolizzare tutto ciò che ha a che fare con la Chiesa cattolica, basandosi su notizie false e tendenziose; o confondere la fede con la superstizione, quando invece al contrario essa è sostenuta dalla ragione (perlomeno per quanto mi riguarda, non so di che fede parliate voi ma a prima vista mi sembra molto più vicina a quella protestante se non anche musulmana).
Quello del mettere in ridicolo è un giochetto che risale a Lutero e Calvino (guarda caso); quest'ultimo a proposito della croce affermò, più meno come fatto da bullone, che tutte queste supposte reliquie avrebbero potuto riempire una nave.
È probabile che molti dei pezzi esistenti della Vera Croce siano delle contraffazioni, create dai mercanti viaggiatori durante il Medioevo, periodo in cui esisteva un grande commercio di reliquie e manufatti.
Tuttavia
nel 1870 Rohault de Fleury, nel suo libro Mémoire sur les instruments de la Passion (Memorie sugli strumenti della Passione), stese un catalogo di tutte le reliquie conosciute della Vera Croce, dimostrando che, al contrario di quanto affermato da altri autori, i frammenti della Croce, raccolti insieme, ammontano al volume di soli 0,004 metri cubici. Rohault calcolò: supponendo che la Croce fosse stata di legno di pino (in base alle sue analisi al microscopio dei campioni) e assegnandole un peso di circa settantacinque chilogrammi, possiamo calcolare il volume originale della croce essere 0,178 metri cubici. Resta quindi un volume di 0,174 metri cubici di legno ancora dispersi, distrutti o non conteggiati. In effetti non abbiamo informazioni credibili sulla struttura della croce, che di solito non era in un pezzo unico, ma costituita da un palo (fisso) e da un'asse (mobile) a volte costituita dal chiavistello di una porta; quindi il volume stimato da Rohault potrebbe essere errato. Questa incertezza deriva dal fatto che abbiamo un'idea insufficiente sulle dimensioni e volume degli strumenti per la crocefissione in epoca romana. In ogni caso 0,004 metri cubici,
pari a un cubo di circa 16 cm di lato, oppure a un palo lungo un metro e del diametro di soli 7 cm circa, sono certamente molto meno del volume che la croce poteva avere.
[Modificato da mcol 31/07/2009 22:37]