A noi, poveri inverni
martoriati nello spirito
l’acqua filtrata
nella terra amara
concimata di carne fradicia.
Ingannati nei sentimenti
bevemmo
essenza di morte e di semi.
E guardammo
avvolti in lenzuola d’amore
la vita germogliare
dai cadaveri di legno inzuppati
squagliati di muschio.
Lontano
al di là degli alberi
calda di sudori e di odio
empia di peccati
di vizi raccontati
favoleggiava
sui campi di grano
lontana
l’estate.