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poesie d'autore e non ...Locknessiane comunque

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2009 15:49
11/11/2009 15:04
 
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L'albatros

Sovente, per diletto, i marinai catturano degli albatri, grandi
uccelli marini che seguono, indolenti compagni di viaggio, il
bastimento scivolante sopra gli abissi amari.

Appena li hanno deposti sulle tavole, questi re dell'azzurro, goffi

e vergognosi, miseramente trascinano ai loro fianchi le grandi,
candide ali, quasi fossero remi.

Come è intrigato e incapace, questo viaggiatore alato! Lui, poco
addietro così bello, com'è brutto e ridicolo! Qualcuno irrita il
suo becco con una pipa mentre un altro, zoppicando, mima
l'infermo che prima volava!

E il poeta, che è avvezzo alle tempeste e ride dell'arciere, assomiglia
in tutto al principe delle nubi: esiliato in terra, fra gli
scherni, non puo' per le sue ali di gigante avanzare di un passo.



Il vampiro

Tu che ti insinuasti come lama nel mio cuore gemente,
tu che forte come un branco di demoni venisti a fare,
olle e ornato del mio spirito umiliato il tuo letto e regno.
Infame, a lei come un forzato alla catena, sono legato;
come alla bottiglia l’ubriacone, come alla carogna i vermi;
come al gioco l’ostinato giocatore; che tu sia maledetta!

Ho chiesto alla fulminea spada, allora, di conquistare la
mia libertà, ed il perfido ho pregato di soccorrere me vile.
Ahimè! La spada e il veleno, pieni di disprezzo, m’han
detto: “non sei degno che alla tua schiavitù maledetta ti
si tolga, imbecille; una volta liberato dal suo dominio, per
i nostri sforzi, tu faresti rivivere il cadavere del tuo vampiro, con i baci tuoi!



poesie di Charles Baudelaire
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Post: 36.157
Sesso: Femminile
12/11/2009 13:01
 
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[SM=g1882308]






---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



12/11/2009 13:22
 
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Supplica a mia madre







E' difficile dire con parole di figlio

ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.



Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,

ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.



Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:

è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.



Sei insostituibile. Per questo è dannata

alla solitudine la vita che mi hai data.



E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame

d'amore, dell'amore di corpi senza anima.



Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu

sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:



ho passato l'infanzia schiavo di questo senso

alto, irrimediabile, di un impegno immenso.



Era l'unico modo per sentire la vita,

l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.



Sopravviviamo: ed è la confusione

di una vita rinata fuori dalla ragione.



Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.

Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

poesie di Pasolini
12/11/2009 13:23
 
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L'alba meridionale





Torno, ritrovo il fenomeno della fuga

del capitale, l'epifenomeno (infimo)

dell'avanguardia. La polizia tributaria

(quasi accertamento filosofico

sugli incartamenti di un poeta)

fruga in quel fatto privato che sono i soldi,

contaminati da carità, dolenti

di inspiegabili consunzioni, e pieni

di senso di colpa, come il corpo da ragazzi:

però con mia gongolante leggerezza perché qua,

non c'è da accertare nulla, se non la mia ingenuità.

Torno, e trovo milioni di uomini occupati

soltanto a vivere come barbari discesi

da poco su una terra felice, estranei

ad essa, e suoi possessori. Così nella vigilia

della Preistoria che a tutto ciò darà senso,

riprendo a Roma le mie abitudini

di bestia ferita, che guarda negli occhi,

godendo del morire, i suoi feritori…

Poesie di Pier Paolo Pasolini
19/11/2009 13:14
 
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L'agonia della Poesia

Quando l’animo è cupo,
pervaso da rancore,
quando non c’è più amore,
invano cerchi di comporre un verso.
Mancano le parole,
la fantasia ha perso ogni colore!
La tua mente balbetta,
stenta a comporre
qualcosa di decente.
Lo sguardo vaga pensoso,
si sperde tra le nebbie
che nascondono i monti
e cancellano i laghi
ed i torrenti.
I pensieri si rincorrono
come i passeggeri in corsa
in una metropolitana affollata,
dove il rumore
affoga ogni pensiero
ed annega la voce della gente.
Avverti l’inutilità della tua vita:
e sogni un mare di tranquillità
ed isole assolate e sperse
tra l’onde d’un Egeo turchino.
E rivedi i tuoi padri, addormentati
all’ombra d’un contorto fico
o di acacie fiorite e profumate,
tornati a ristorar le stanche membra
dopo che il fato via li sospinse
dall’Eubea ventosa per lidi sconosciuti
a soffrire in cuor di nostalgia.
(Salvatore Armando Santoro)
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Post: 36.157
Sesso: Femminile
23/11/2009 15:49
 
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belle :-)






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- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



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