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Rivolta degli immigrati in calabria

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2010 18:49
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08/01/2010 09:39
 
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ROSARNO - Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati sull'asfalto, ringhiere di abitazioni danneggiate. Scene di guerriglia urbana a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, per la rivolta di alcune centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e accampati in condizioni inumane in una vecchia fabbrica in disuso e in un'altra struttura abbandonata. A fare scoppiare la protesta il ferimento da parte di persone non identificate di due extracomunitari con un'arma ad aria compressa e pallini da caccia. I feriti, tra i quali c'è anche un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di soggiorno, non destano particolari preoccupazione, ma la volontà di reagire che probabilmente covava da tempo nella colonia di lavoratori ammassati nella struttura di Rosarno in condizioni ai limiti del sopportabile, e di altri nelle stesse condizioni a Gioia Tauro in locali dell'Ex Opera Sila, era pronta a esplodere. In totale circa 1.500 extracomunitari, tutti impiegati nella raccolta degli agrumi e degli ortaggi.

LOIERO - Il presidente della Calabria Agazio Loiero ha espresso forte preoccupazione: «Quello che sta avvenendo è il frutto di un clima di intolleranza xenofoba e mafiosa che non riguarda ovviamente la popolazione di Rosarno, giustamente allarmata per la situazione di tensione che si è determinata con la rivolta degli extracomunitari sfruttati, derisi, insultati e ora, due di loro, feriti con un'arma ad aria compressa. Auspico che dal ministero dell'Interno arrivi una forte iniziativa che tutelando i cittadini di Rosarno tuteli anche quei tanti disperati contro cui per la seconda volta si è indirizzata la violenza criminale».

fonte: www.corriere.it/cronache/10_gennaio_07/rosarno-rivolta-immigrati_4649d878-fbd4-11de-a955-00144f02aa...

Io non conosco la realtà di Rosarno, però ho presente quella siciliana di un paesino agricolo, dove ancora oggi, nonostante siano passati secoli dal medioevo, è diffuso il sistema del caporalato. Sfruttano gli immigrati all'osso e giustamente poi devono trovarsi a combattere contro l'intolleranza della popolazione.
Non mi stupisce il fatto che noi rimaniamo quasi inermi di fronte a questa sorta di schiavitù e gli immigrati reagiscano. La violenza non è sicuramente il mezzo migliore, ma qualcuno li avrebbe ascoltati se avessero protestato pacificamente?
io non credo...






‎"We need each other". Bill Clinton
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08/01/2010 10:22
 
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non credo neanche io...
non si dovrebbe piu parlare di schiavitu' oramai






---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



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08/01/2010 14:33
 
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Non credo che la violenza e la gueriglia urbana sia la via migliore per affrontare questa dolente questione, io credo che ci siano state strade migliori per risolvere il problema, tra cui la denuncia alle autorità dell'irregolarità della loro occupazione, poi credo che ci siano molte associazioni e assistenti sociali disposti ad aiutare questa popolazione






















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08/01/2010 14:52
 
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Che brutto epilogo, hanno cacciato via gli immigrati.. se tutti i problemi di risolvono così stiamo freschi.
[Modificato da cherubina_g 12/01/2010 09:03]






‎"We need each other". Bill Clinton
12/01/2010 10:45
 
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io non sono razzista, ma neanche solidale.. a me non mi danno noia questi immigrati, ma non vedo perché si devono continuare ad aiutare queste popolazioni all'infinito.. credo che li abbiamo aiutati abbastanza senza che questa gente ci arricchisca in qualcosa ... diversi siamo stati noi in Svizzera, Germania, ecc..

Ps.. a me fa arrabbiare il fatto di vedere un cinese su una mercedes e un italiano a vivere in macchina perché non ha soldi per una casa
[Modificato da Raul2088 12/01/2010 10:48]
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12/01/2010 11:04
 
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Il discorso dei cinesi però è un pochino differente, nel senso che i loro guadagni spesso sono il frutto di lavoro sommerso e poco "pulito". Raul non è una questione di solidarietà, se questi immigrati erano con regolare permesso di soggiorno e lavorano a fatica la terra, spesso sfruttati, secondo te è giusto che venissero cacciati? E poi non per cadere nei soliti luoghi comuni, ma io per prima non andrei a zappare la terra per pochi euro al giorno perchè vivo in un paese più o meno democratico e potrei ambire a qualcosa di più redditizio, che poi siamo precari e in condizioni svantaggiate è la realtà dei fatti, ma non è facendo la caccia al clandestino che risolviamo i nostri problemi.






‎"We need each other". Bill Clinton
12/01/2010 11:07
 
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ma gli immigrati di che nazionalità erano?
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12/01/2010 12:05
 
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senegalesi se non mi sabglio..


ps per i cinesi daccordo con raul






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- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



12/01/2010 12:26
 
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allora faccio un esempio di un caso recentissimo.. quegli angolani che avevano i mitra per trucidare il pullman dei giocatori nel Togo.. Se hanno i mitra e le munizioni vuol dire che i soldi ce li hanno anche nelle loro terre e vengono ogni giorno tanti clandestini in Italia a succhiare le nostre risorse, il nostro lavoro, la nostra cultura, ( devo continuare [SM=g8862] ? )... Un po di odio nei loro confronti lo vogliono anche loro..
[Modificato da Raul2088 12/01/2010 12:28]
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12/01/2010 18:03
 
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Per quanto riguarda le armi non credo che siano i singoli individui a comperare armi e munizioni, ma qualcuno dall'alto provvederà all'armamento, non dimentichiamoci che paesi come quelli subsahariani hanno debiti pubblici enormi, ma impiegano un ingente quantità di denaro per la difesa nazionale,per non parlare delle armi di distruzione di massa. lo scorso anno fortunatamente è stato firmato un Trattato, il Trattato di Pelindaba che prevede la denuclearizzazione sperando che ci sia la completa osservanza da parte degli stati che lo hanno sottoscritto.

blog.vita.it/africana/2009/10/27/trattato-di-pelindaba-si-vis-pacem-par...

non mi sto inventando le notizie nè tantomeno mi lascio condizionare dai pareri altrui, è giusto documentarsi prima di esprimere una qualunque affermazione. Questo non è rivolto a te Raul, però è per dire che avvertiamo spesso delle minacce inesistenti, gli immigrati non vengono a rubarci il pane, i veri delinquenti sono coloro che traggono profitti dalle altrui disgrazie.






‎"We need each other". Bill Clinton
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12/01/2010 18:22
 
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Quoto Cherubina.
Scusate se mi intrometto in questa discussione.
Per quanto riguarda gli armamenti e' proprio cosi'. Vorrei ricordare anche la piaga dei bambini soldato. Ci sono dei coraggiosi missionari che si sono "ricomprati" questi bambini soldato, e cercano di riavviarli ad una vita normale. Anche se li' "normalita' " e' una parola grossa. La mia famiglia (e tanti altri come noi), da anni qualche anno contribuisce, solo economicamente purtroppo, a sostenere il lavoro di queste persone.
Il mio bambino, che ormai e' quasi adulto, si chiama Abu Bakar.
Se avete tempo e voglia potreste leggere: "Memorie di un soldato bambino ", di Ismahel Beah E' sconvolgente.












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12/01/2010 18:25
 
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Elettra non scusarti assolutamente anzi se vuoi darci notizie in più in merito siamo ben lieti di leggerle.
[SM=g7255]






‎"We need each other". Bill Clinton
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12/01/2010 18:30
 
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Quoto cheru e faccio un ulteriore appunto
Le armi in mano a bambini o anche adulti, il più delle volte non è per loro scelta...ma bensì di potenti che giocano sulla vita altrui, facendo loro credere di tutto...questo per dire che non si può generalizzare.
Stesso discorso vale per gli extracomunitari che vengono qui...non sono razzista, non sono d'accordo nell'aprire le porte a tutti, ma non dimentichiamo che gli italiani sono stati tra i primi ad emigrare e non tutti erano persone per bene














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12/01/2010 18:49
 
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Ho letto sul forum del Corriere oggi degli interventi interessantissimi a proposito dell'emigrazione italiana negli Stati Uniti e non solo, di come venivano trattati i nostri emigrati e anche dell'incidenza della criminalita'.
Ho visto tempo fa anche un servizio su, purtroppo non ricordo quale, paese africano.
In una zona pescosissima e con una grande produzione agricola, una multinazionale del petrolio (sigh, non ricordo neppure questo nome), ha iniziato a far costruire un condotto per trasportare il petrolio dall'interno fino alla costa, (utilizzando rigorosamente mano d'opera NON del posto). Bene, i tubi non venivamo mai manutenzionati, quindi hanno iniziato a perdere e ad inquinare le falde acquifere e tutto quello che attraversavano.
Per farla breve, la gente li' non ha piu' da bere ne' da mangiare, i pesci muoiono a causa del petrolio, e la gente perche' beve acqua inquinata, pero' la multinazionale quest'anno ha avuto degli utili grandiosi.
Come la vogliamo chiamare questa?
Se noi abitassimo la' vorremmo tranquillamente subire o cercheremmo di emigrare ad ogni costo?












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