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I preti e i mafiosi

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2010 14:32
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05/05/2010 23:01
 
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di Isaia Sales
Scheda del libro

Sono duecento anni che esistono le mafie in Italia. Se non sono state ancora sconfitte vuol dire che i motivi del loro «successo» non sono stati completamente individuati. Il libro affronta il tema delle responsabilità della Chiesa cattolica e dei suoi esponenti nell’affermazione delle organizzazioni mafiose, esaminando l’apporto culturale che direttamente o indirettamente la dottrina della Chiesa ha fornito al loro apparato ideologico.
Come spiegare il fatto che in quattro «cattolicissime» regioni meridionali si siano sviluppate alcune delle organizzazioni criminali più spietate e potenti al mondo? Come spiegare che la maggioranza degli affiliati a queste bande di assassini si dichiarino cattolici osservanti? Che rapporto c’è tra cultura mafiosa e cultura cattolica? E perché questo rapporto non è stato mai indagato in sede storica e, invece, è sempre smentito o sottovalutato?
Fino a pochi anni fa la Chiesa ha taciuto sulle mafie, non le ha mai considerate nemici ideologici. Oggi il silenzio è stato in parte interrotto, ma moltissimi preti continuano a tacere o a essere indifferenti al tema.
Il libro parla di tutto questo, senza intenti scandalistici. La convinzione dell’autore è che senza il sostegno culturale della Chiesa le mafie non si sarebbero potute radicare così profondamente nel Sud del nostro Paese. Il successo di queste organizzazioni criminali rappresenta dunque un insuccesso della Chiesa cattolica ma, al tempo stesso, senza una Chiesa realmente e cristianamente antimafiosa la lotta per la sconfitta definitiva delle mafie sarà ancora lunga.

«La domanda che ci ossessiona è la seguente: le organizzazioni criminali di tipo mafioso avrebbero potuto ricoprire un ruolo plurisecolare nella storia meridionale e dell’intera nazione se, oltre alla connivenza di settori dello Stato e di parte consistente delle classi dirigenti locali, non avessero beneficiato del silenzio, della indifferenza, della sottovalutazione e anche del sostegno dottrinale di una teologia che trasforma degli assassini in pecorelle smarrite da recuperare piuttosto che da emarginare dalla Chiesa e dalla società? La risposta è no.»

Isaia Sales è docente di Storia della criminalità organizzata nel Mezzogiorno d’Italia presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. È stato deputato della Repubblica e sottosegretario all’Economia nel primo governo Prodi (1996-1998). È autore dei seguenti libri: La camorra, le camorre, con prefazione di C. Stajano (1988); Leghisti e Sudisti (1993); «Il caso Cirillo», in Cirillo, Ligato, Lima: tre storie di mafia e politica, a cura di N. Tranfaglia (1994); Il Sud al tempo dell’euro, con prefazione di C.A. Ciampi (1998); Riformisti senz’anima (2003). Ha vinto il Premio Napoli nel 2007 con il saggio Le strade della violenza. Malviventi e bande di camorra a Napoli (2006). Ha curato la voce «camorra» per l’Enciclopedia Treccani.

(testo trovato in rete alla voce "Isaia Sales"
[Modificato da basettun 05/05/2010 23:04]
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07/05/2010 14:32
 
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Don Pino Puglisi!!!






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