Prima di addentrarci nei vari abbinamenti fra le qualità di miele e tipi di formaggio spendiamo due parole su questo splendido alimento. Il miele è il prodotto alimentare che le api producono dal nettare dei fiori o dalla melata (secrezioni zuccherine originate dall’intervento degli insetti parassiti) che raccolgono, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare. Il miele è un alimento glucidico ad elevato potere energetico. 100 grammi di prodotto forniscono 320 calorie contro le 400 di una analoga quantità di saccarosio. Essendo costituito prevalentemente di zuccheri semplici (glucosio e fruttosio) presenta una facile digeribilità. Il glucosio entra infatti direttamente in circolo e viene quindi utilizzato immediatamente mentre il fruttosio è consumato più lentamente garantendo un apporto energetico diluito nel tempo. E’ per questo motivo che viene consigliato nell’alimentazione dello sportivo, nell’alimentazione geriatrica e nella dieta dell’età scolare. Un’altra sua prerogativa è quella di avere un elevato potere dolcificante (superiore a quello del saccarosio) quindi a livello dietetico permette di realizzare un piccolo risparmio calorico. A causa del trascurabile contenuto in protidi, lipidi e vitamine il miele non è un alimento completo. Tra i suoi componenti minori il miele presenta anche sostanze alle quali vengono riconosciute proprietà benefiche. Il miele proveniente prevalentemente da un'unica specie botanica (monofloreale) potrà recare tale indicazione in etichetta ("miele di castagno", "miele di acacia", etc.); il miele proveniente da diverse specie botaniche potrà recare in etichetta l'indicazione "millefiori". Vediamo ora quali sono le principali denominazioni relative all'origine botanica.
TIPO STATO FISICO COLORE ODORE SAPORE :
ACACIA
Liquido trasparente
Da bianco acqua a giallo paglierino chiaro
Tenue floreale
Vellutato, di confetto, delicato, fine
AGRUMI
Cristallizzato a granulazione variabile
Bianco traslucido
Caratteristico del fiore di origine, fresco, penetrante
Caratteristico e delicato, lievemente acidulo
CASTAGNO
Liquido più o meno trasparente
Da ambra ad ambra scuro con tonalità rossastra
Molto intenso, floreale balsamico caratteristico
Forte, persistente, un po' tannico, retrogusto amaro
COLZA
Cristallizzato a granulazione fine, pastoso
Bianco grigiastro o ambra chiarissimo
Forte di idrogeno solforato (di cavoli)
Intenso, persistente, solforato
CORBEZZOLO
Liquido o cristallizzato a granulazione fine, cremoso
Ambra più o meno scuro con sfumature grigio verdastre
Abbastanza forte, fresco, caratteristico di vegetale
Intensamente amaro, persistente, fresco
ERICA
Cristallizzato a granulazione medio fine, per lo più denso
Ambra aranciato più o meno intenso
Floreale intenso caratteristico, fresco
Forte floreale che ricorda l'anice, persistente
EUCALIPTO
Cristallizzato fine, compatto, adesivo
Da ambra chiaro ad ambra con tonalità grigio-verdastre
Forte, caratteristico, pungente, intenso dei fiori
Maltato, di cotto, aromatico persistente (effetto "mou")
FRUTTIFERI (Prunus, Pirus, Malus)
Cristallizzato a granulazione fine, pastoso, fondente
Ambra chiaro grigiastro o rossiccio
Forte dei fiori di mandorle amare
Fresco, intenso, leggermente amaro, caratteristico
GIRASOLE
Cristallizzato a granulazione medio fine, compatto
Giallo dorato più o meno intenso, vivace
Leggero di vegetale che ricorda il polline fresco
Neutro, asciutto, caratteristico aroma di polline
LAVANDA
Cristallizzato finissimo pastoso
Ambra più o meno chiaro con riflessi giallognoli
Intenso aromatico, fresco
Caratteristico, fine, aromatico, leggermente vegetale
LEGUMINOSE (trifoglio, erba medica, lupinella, ginestrino)
Cristallizzato a granulazione fine, pastoso
Da bianco opaco ad ambra chiaro
Debole, leggermente floreale con qualche nota di fieno e/o di idrogeno solforato
Delicato, abbastanza neutro, a volte acidulo e leggermente piccante in gola
MELATA D'ABETE
Liquido raramente cristallizzato
Ambra scuro con riflessi rosso verdastri
Intenso, balsamico-resinoso
Forte, leggermente maltato, vellutato, balsamico-resinoso
MELATA DI LATIFOGLIE
Cristallizzato a granulazione fine, ritardata
Ambra-nocciola scuro opaco
Forte, penetrante, a volte pesante
Forte di vegetale fresco, caratteristico
ROSMARINO
Cristallizzato a granulazione medio fine
Bianco o ambra chiarissimo
Tenue ma caratteristico dei fiori di origine
Molto fine, delicato, debolmente aromatico
SULLA
Cristallizzato a granulazione fine, pastoso
Bianco cera o ambra chiarissimo opaco
Molto tenue, floreale, leggermente di fieno
Neutro, senza alcun retrogusto
TARASSACO
Cristallizzato a granulazione fine, compatto, adesivo
Giallo limone vivo spesso con sfumature grigiastre
Forte dei fiori, leggermente ureato, pungente
Forte, persistente, piccante in gola, lievemente ureato
TIGLIO
Cristallizzato a granulazione fine, pastoso, un po' adesivo
Da ambra giallognolo ad ambra scuro rossastro
Forte, caratteristico, leggermente mentolato
Balsamico, di mentolo, molto persistente
Consultando questa tavola si apre ai nostri occhi uno scenario di gusti e profumi veramente sconfinato, da qui in avanti i possibili abbinamenti diventano unicamente un parto della nostra fantasia e della nostra cultura gastronomica. Come già detto in altre occasioni il formaggio è un alimento praticamente privo di zuccheri ; gli zuccheri apportati dal miele trovano così il loro naturale alimento complementare, creando un equilibrio di gusto. Naturalmente affinchè il miele conservi intatte le sue proprietà naturali deve essere prodotto da apiari situati in aree la cui flora sia esente da trattamenti chimici ed il tasso di inquinamento sia minimo ; occorre inoltre che non venga sottoposto a pastorizzazione, poiché tale trattamento ne altera il contenuto vitaminico ed enzimatico. Solo così si può parlare di prodotto genuino, cioè di miele “Vergine” che mantiene non solo tutte le sue proprietà nutritive ma anche il gusto e l’aroma dei fiori e delle piante da cui le api mellifere hanno succhiato il nettare. Il più delle volte mi è capitato di vedere il classico abbinamento miele di acacia con formaggi piccanti quali per esempio il gorgonzola, ma sovente il miele di acacia viene presentato con formaggi dolci dove l’abbinamento è poco appropriato. L’uso indiscriminato del miele di acacia è dato dal fatto che si presenta sempre liquido e quindi facilmente gestibile a differenza di altri mieli normalmente cristallizzati e quindi allo stato solido. La cristallizzazione non è null’altro che il passaggio del miele dallo stato liquido a quello solido. E’ un fenomeno fisico del tutto naturale che avviene, generalmente a distanza di settimane o mesi dalla smielatura. Solo il miele di acacia dato il particolare rapporto glucosio-fruttosio, cristallizza raramente. Conviene pertanto nell’attimo che si preparano i vari formaggi per il servizio preparare anche i vari mieli da abbinare immergendo i barattoli a bagnomaria in acqua tiepida permettendo così la liquefazione di quei mieli normalmente cristallizzati. Esaminiamo ora alcuni criteri con cui effettuare degli abbinamenti. Il primo che ovviamente viene in mente è quello di abbinare un miele “dolce” ad un formaggio “piccante” oppure un miele “amaro” su un formaggio poco sapido (faremo ora degli abbinamenti usando formaggi italiani ma il concetto è ovviamente estendibile).
Ecco allora nascere il primo abbinamento dolce(miele)/piccante(formaggio) :
1a) Miele di Acacia con un formaggio erborinato es. Gorgonzola naturale (Piemonte). L’odore tenue e floreale dell’acacia dovrebbe bilanciare l’odore tipico di muschio e muffa del gorgonzola.
1b) Miele di Eucalipto con formaggi sapidi es. un Ragusano (Sicilia) sui quattro mesi di stagionatura. L’odore forte intenso dell’eucalipto dovrebbe bilanciare il profumo penetrante del Ragusano.
Il secondo abbinamento amaro(miele)/dolce(formaggio) :
2a) Miele di Castagno con formaggi a media stagionatura es. Caciotta (Toscana). L’odore molto intenso e balsamico del castagno dovrebbe reggere i venti giorni medi di stagionatura della caciotta, andare su un formaggio meno stagionato si corre il rischio che il miele sovrasti il cacio.
2b) Miele di Tarassaco con un formaggio ovino a media stagionatura es. Pecorino di Norcia (Umbria). Anche qui il profumo forte dei fiori un po’ pungente dovrebbe bilanciare questo formaggio sui trenta giorni di stagionatura con le sue note aromatiche tipiche già presenti.
Un altro criterio, meno sensoriale, ma più territoriale è quello di abbinare prodotti della stessa zona di origine, potremo così abbinare per esempio :
3a) Miele di agrumi con un Caciocavallo del Monaco (Campania) , che grazie al suo sapore decisamente piccante ed aromatico dovrebbe sopportare pienamente il profumo fresco e penetrante del miele e il suo sapore lievemente acidulo.
3b) Miele di Erica con un Puzzone di Moena (Trentino Alto Adige). Sicuramente il profumo persistente che ricorda l’anice farà da contrappeso al “puzzone” un po’ come accade per il pane scuro di questa zona che viene ricoperto di semi di finocchio e di cumino.
Sperando di non avervi annoiato con le mie lungaggini vi lascio con un mio ricordo affiorato in questo momento relativo ad una serata passata ad Arles in Provenza, luogo dove la lavanda fa da padrona e in quell’occasione mi fu servito miele di lavanda con un formaggio caprino locale dal gusto deciso. Ebbene sarà stata l’atmosfera particolare del momento ma il connubio fu decisamente felice.
fonte
[Modificato da figurina 02/08/2010 13:23]
"passo la notte buttando piatti per terra sperando che non si rompano"
"Nemmeno la luna è perfetta. E' piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito...Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali"
io non sono mai stata perfetta
ho sempre dato il peggio di me
ma tu sei SEMPRE STATO il centro della mia vita
la prima cosa
e' stato bello...
la persona che mi ama ha due cuori