Sferzate - di Robi C.
18/10/2010
Proseguono le esibizioni dei ragazzi davanti alle commissioni esterne; Antonio canta "Laura non c'è" di Nek ma l'insufficienza di Dondoni (non compensata dai successivi due sei dei giornalisti) mette a rischio la sua permanenza nella scuola; Antonio spiega che non si sentiva granchè bene e che gli girava la testa e riceve elogi per non averlo detto prima della prova; Zerbi vuol spendere due parole per lui: - era in condizioni fisiche precarie, in settimana si era impegnato tantissimo - ma tant'è.
Andrea balla un assolo di Portal sulle note di una canzone della grande Edith Piaf; al termine Maria si complimenta con l'insegnante per la sua coreografia, per lui un 8 e due 7. Virginio esegue "Quando finisce un amore" di Cocciante e raccoglie tutti 7 più un 8 da
Vessicchio; pensare che all'inizio non era convinto del brano: - il confronto con Cocciante non è semplice, lo sentivo un pò distante da me, in realtà ora sono contentissimo di averla cantata -
Debora esegue la variazione da "La bella addormentata" convincendo alla grande, data anche la difficoltà, i tre esperti della commissione la premiano con: 8, 9, 8. Giorgia canta "la tua ragazza sempre" di Irene Grandi e raccoglie solo una raffica di sei e un sette da Menci; la motivazione data da Giordano è che da lei ci si aspetta di più.
Vito balla un passo a due della Celentano con Debora, la quale si esibisce due volte per i voti alti ottenuti lo scorso sabato; al termine per lui due 7 e un 6 da Vu An "perchè hai doti eccezionali e devi fare di più".
Maria vede Giorgia un po' in crisi e le chiede perchè, la ragazza accenna ai voti presi poco prima e a questo punto si apre una vivace discussione: secondo Jurman i voti sono stati molto stretti e per lui la ragazza meritava un 7 tondo e a Giordano che parla di "salutare sferzata" per la ragazza che ha grandi doti, obietta che non sempre queste "sferzate" ottengono i risultati sperati, anzi a volte il contrario; così si discute a lungo di soggettività e oggettività, con la commissione esterna che rivendica il suo ruolo di "spettatore" e giudice e con Jurman che sostiene che si può essere soggettivi fino a un certo punto...; Maria chiede a Giorgia se vuol commentare a sua volta, ma lei dice di no e se ne resta lì zitta, con i lucciconi agli occhi.
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- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?