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terremoto: Giappone e coraggio

Ultimo Aggiornamento: 20/03/2011 12:28
18/03/2011 09:47
 
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Nucleare e terremoti, il Giappone sapeva dei rischi
I reattori sono ancora caldi ma è già il momento delle recriminazioni. Nel dicembre 2008 un funzionario dell'agenzia internazionale atomica disse ai giapponesi che le norme di sicurezza delle sue centrali erano superate e che un violento sisma avrebbe posto "problemi seri" agli impianti.

Tokyo, 16-03-2011
I reattori sono ancora caldi ma è già il momento delle recriminazioni. Nel dicembre 2008 un funzionario dell'agenzia internazionale atomica disse ai giapponesi che le norme di sicurezza delle sue centrali erano superate e che un violento sisma avrebbe posto "problemi seri" agli impianti.
Un altro cable americano rivelato da Wikileaks cita la preoccupazione e i dubbi di un esperto: le procedure per proteggere le centrali dai terremoti - diceva - sono state aggoirnate solo tre volte negli ultimi 35 anni.

Già nel luglio 2007 un sisma di magnitudo 6,8 danneggiò l'impianto di Kashiwazaki-Karuwa, il più grande del mondo con i suoi sette reattori: il primo giorno la Tepco minimizzò i danni per poi ammettere 24 ore dopo che i progettisti non avevano preso in considerazione l'eventualità di un terremoto così devastante.
La gestione della crisi, secondo quanto risulta dai dispacci diplomatici statunitensi diffusi da WikiLeaks e letti da El Pais, suscitò la forte irritazione del governo di Tokyo, e l'allora premier Shinzo Abe criticò il fatto che i rapporti fossero arrivati
tardi: "Le centrali nucleari non possono funzionare senza la fiducia dei cittadini, e la rapidità e la trasparenza dell'informazione sono necessarie per ottenere tale fiducia".
D'altra parte, scrive oggi dal Telegraph citando altri calbles di Wikileaks, le autorità giapponese si opposero con successo, nel 2009, alla sentenza emessa da una corte per chiudere una centrale, perchè ritenuta insicura in caso di sisma. "L'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare e industriale ritiene che il reattore sia sicuro e che tutti i test di sicurezza siano stati condotti in modo appropriato",
riferirono i diplomatici Usa.

Eppure pochi mesi prima, ottobre 2008, un deputato giapponese adenunciò a diplomatici Usa pratiche di insabbiamento degli incidenti nucleari da parte del governo di Tokyo.

Sono le grandi compagnie elettriche, sosteneva Taro Kono, a nascondere i costi di trattamento del combustibile e i problemi di sicurezza del nucleare. Il ministro dell'Industria passa al Parlamento solo le informazioni che non contraddicono la politica nucleare - si legge nel cable - e non abbiamo un sito ad elevata sicurezza per lo stoiccaggio delle scorie. "Ammesso che - conlcudeva Kono - nel paese dei vulcani e dei terremoti sia davvero sicuro piazzare le scorie nel sottosuolo"

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