Non lo so il motivo, penso possano essere diversi.
Forse le mie seguenti considerazioni sono eccessivamente maliziose,un pò forti e sconcertanti, probabilmente irreali, ma quando rifletto non escludo mai nulla pur essendo consapevole che sono semplicemente ipotesi.. Non posso non pensare al degrado etico e morale della politica odierna, al suo piegarsi a logiche di mercato, mi spiego meglio:
Pensavo al fatto che il redditizio traffico illegale di eroina come tutte le cose sporche ha bisogno di innestarsi nell'inconsapevolezza delle sue conseguenze (si, parto dalla considerazione che un mercato illegale grosso presumibilmente ha un avvallo politico internazionale);
Pensavo al fatto che investire in una campagna contro l'aids implica l'investimento di fondi, un'azione più incisiva da parte di consultori (campagne per il sesso sicuro fra giovani), centri sociali e sanità (assistenza vera e propria ai malati e ai loro familiari), sert (campagne contro l'uso delle droghe). Ma l'assistenza si sa, in tempi di crisi è il primo settore al quale si tagliano i fondi perchè è un "investimento a perdere", non produce ricchezza.
Queste erano le ipotesi relative alle possibili perverse logiche dell'organizzazione strategica. A livello popolare sicuramente i pregiudizi, lo stigma che ne consegue anche grazie al non intervento istituzionale in merito, inibisce l'articolarsi di gruppi attivi che si mobilitino per rivendicare diritti, per far promozione..
Io non lo so, ma magari coloro che sono affetti da aids iniziano a pensare di aver perso la partita, ma per quanto quella partita sia dura una società civile dovrebbe ricordare a chi vive nello sconforto di una così pesante sentenza che ha diritto ad una vita di qualità, ed è giusto che si intervenga per promuovere la consapevolezza di tale diritto. Una società che non si muove in tal senso spinge al silenzio, alla solitudine, perchè facendo finta di niente si mantiene la stima sociale, che importa se poi dentro quella persona muore prima dei suoi giorni, soffre mille volte più del necessario, non ha una rete di supporto morale, affettiva perchè "l'ignoranza" (nel senso letterale, di non conoscenza!!) collettiva gli nega tale possibilità.. Dovremmo recuperare quel mondo fatto di solidarietà che è nell'indole del nostro popolo e chiedere una maggiore attenzione a livello politico delle istanze sociali, perchè la società del benessere non è una vetrina commerciale, è un mondo fatto anche di sofferenza che più si rinnega più devasta, siamo uomini, siamo esseri spirituali e abbiamo bisogno di altro, molto altro di ciò che vogliono propinarci per alimentare un settore che è solo una parte della nostra vita.. i soldi non sono niente senza il rispetto della dignità umana e singoli uomini da soli non possono reggere una così grande sfida.
Come sempre, quando parlo di argomenti così delicati, ci tengo a sottolineare il mio rispetto per il vissuto emotivo di chi si trovasse o si fosse trovato a vivere un'esperienza analoga e se le mie parole risultassero in qualche modo irrispettose di tale vissuto chiedo scusa, la tecnicità a volte ha bisogno di un approccio più diretto con la persona per potersi misurare con esso. Il mio discorso vuole essere esclusivamente teorico.
[Modificato da _Mamu_ 18/07/2011 10:13]