Vi racconto una storiella che ho letto da qualche parte.
Un povero contadino cinese aveva un solo cavallo per lavorare la terra.
Un giorno il cavallo scappò dal recinto.
Saputo ciò, i vicini andarono dal contadino per manifestargli il loro dispiacere per la grave perdita e, alle loro manifestazioni, il contadino sorridendo rispose: "Non si sa mai cosa vuole il destino".
Dopo qualche giorno, il cavallo fuggito ritornò dal contadino portandosi appresso altri cavalli selvatici.
Saputo ciò, i vicino andarono a congratularsi con il contadino per la fortuna avuta.
Dopo qualche giorno il figlio unico, che aiutava il padre nella conduzione del podere, cercando di addomesticare i cavalli, cadde da uno di essi e si ruppe una gamba.
I vicini, saputolo, andarono di nuovo a manifestare il loro dispiacere allo "sfortunato" padre chiedendogli: "Come farai adesso senza l'aiuto di tuo figlio?"
Al che il contadino rispose:"Chissà cosa vuole il destino?".
Alcuni giorni dopo le guardie imperiali cinesi passarono per i vari villaggi per arruolare nell'esercito cinese tutti gli uomini in grado di combattere e non arruolarono il figlio del contadino perché aveva la gamba rotta.
Io penso che ciò che apparentemente può sembrarci una disgrazia, non sempre lo è.
Il cambiamento ha luogo quando superiamo un ostacolo alla volta!