00 21/01/2012 20:13
Un ennesimo studio fa cadere il mito
15:47 - Non c'è pace per il punto G. Molti sono pronti a scommettere che non esiste, altri invece l'hanno individuato con precisione scientifica, lo hanno addirittura fotografato con tecniche ecografiche e c'è perfino chi ha inventato un intervento chirurgico per "ritoccarlo". E' stato tutto inutile? Potrebbe essere proprio così. Se tante donne lo cercano e si sentono frustrate perché non riescono a trovarlo, ciò probabilmente avviene per il semplice motivo che il fatidico scrigno del piacere non esiste. La sentenza arriva da un team di scienziati americani, che analizzando ben 100 studi pubblicati negli ultimi 60 anni è giunto a conclusioni che possono segnare la fine di un mito.
Il punto G, uno dei misteri dell'amore in rosa, è una sorta di "interruttore del piacere" nell'organo sessuale femminile, una piccola area a forma di fagiolo, dalla cui stimolazione dipenderebbe l'estasi completa di una donna sotto le lenzuola. Si è cominciato a parlarne nel 1950: il primo a descriverlo è stato il ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, scatenando un dibattito senza soste sulla reale esistenza di questo mitico luogo del piacere, a colpi di conferme e rapide smentite. Per fare qualche esempio, ricordiamo che nel 2008, in uno studio di ecografia transvaginale pubblicato sul 'Journal of Sexual Medicine', il sessuologo italiano Emmanuele Jannini ha addirittura prodotto la foto dell'agognato 'bottone'. Nel 2010, però, in una delle più ampie ricerche in materia con 1.800 donne coinvolte, gli scienziati del King's College di Londra hanno decretato l'assenza di evidenze scientifiche che autorizzassero a credere al punto G.

Per cercare di arrivare a un punto fermo sulla diatriba, Amichai Kilchevsky e i suoi colleghi dello Yale-New Haven Hospital in Connecticut hanno deciso di rileggere tutti gli studi sul punto G, pubblicati in letteratura scientifica. La conclusione, pubblicata ancora sul 'Journal of Sexual Medicine', è questa: "Misure investigative obiettive non sono riuscite a produrre un'evidenza forte e consistente dell'esistenza di una regione anatomica correlabile al famoso punto G". In altre parole: il magico interruttore del piacere femminile avrebbe ben poco di scientifico: la sua esistenza sembra in pratica basata sugli "aneddoti" riferiti da alcune donne fortunate.






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- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?