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Le tre fasi della degustazione: l'esame visivo, olfattivo e l'assaggio

Aumentano gli aficionados della birra che decidono di apprendere i rudimenti dell'assaggio "professionale". Ecco qui di seguito alcune semplici regole da rispettare per diventare tutti esperti di questa bevanda che nasconde un mondo inesplorato di profumi e di sapori

prima ancora di assaggiarla, ecco come "trattare" la birra

Intanto, prima di portarla in degustazione, abbiate cura della vostra birra. Non sottoponetela a scossoni troppo violenti e tenetela, se possibile, al riparo dalla luce e da sbalzi di temperatura troppo marcati. Ne proteggerete così al meglio le caratteristiche organolettiche, che saranno poi il parametro su cui misurerete la qualità e... la vostra soddisfazione da intenditore.

Degustare vuol dire valutare la qualità della birra in termini sensoriali. E le tre fasi sono quelle classiche di ogni degustazione che si rispetti: visiva, olfattiva e gustativa. Come sanno bene i molti che frequentano i corsi e gli appuntamenti per aficionados che si stanno moltiplicando nelle nostre città. Importante è che, se la degustazione è di tipo professionale, o comunque di particolare impegno, le birre da testare vengano proposte a gruppi, seguendo criteri di omogenia. Altro discorso per la degustazione amatoriale: qui è bene che le birre siano coperte (non si vedano cioè bottiglie ed etichette) e non sarà certo un'eresia presentare in degustazione più tipologie insieme, "giocando" a riconoscere quella di appartenenza. Poi, eventualmente, crescendo abilità ed esperienza, si potrà individuare nazionalità, stile, e persino il nome del singolo produttore.






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- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?