00 21/02/2012 09:38
Una bugia di pietra
sulla punta della lingua
L’occhio di vetro
che guarda due infiniti più lontano
di quello ancora buono
Vorrei chiamarti amore
alla fine del sogno
quando la realtà ritorna nel vivere
Quando il sole
impicca il gallo nel cortile
Mani di vento che accarezzano il corpo
brezza fresca che disseta l’anima
Caramelle al veleno
dentro mutandine di pizzo
Candele all’incenso
che solcano ombre sul muro
Vorrei chiamarti amore sulle labbra
rubando il tuo sapore
mentre il camino acceso
brucia parole e sorrisi
La mano tremante
alza ancora una volta il bicchiere
Brindo ad un sogno che mi rapisce i pensieri
Ad un’altra bugia dettata dal cuore
Vorrei chiamarti amore
quando distrattamente
i nostri occhi s’incontrano
quando
forse per paura
lascio tutto al fato……