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Una volta in una foresta viveva un millepiedi che danzava in modo meraviglioso. Un rospo che osservava la sua danza diventò invidioso del millepiedi e decise di farlo smettere. Ma non volle semplicemente denigrarlo apertamente e così escogitò un piano.
Il rospo scrisse una lettera al millepiedi: “Mio caro millepiedi, tu sei certamente il miglior danzatore della foresta e nel tuo modo di danzare vengono manifestate le arti più sopraffine dell’intero universo. Ho comunque una domanda da farti: quando danzi, sollevi prima il 52° piede e poi ti sposti dall’altro lato con il 56° oppure cominci spostando lentamente il 200° piede per poi andare avanti con il 150°? In che modo esegui precisamente la tua danza? Questa è la mia domanda.
Tuo sinceramente, il rospo della palude.”
Il millepiedi lesse con attenzione la lettera e la volta successiva che si recò sul luogo della danza, dove erano già riuniti tutti gli animali della foresta, si sentì imbarazzato. Invece di danzare come di solito, pensò “Devo cominciare con il 52° piede, o muovere lentamente il 200° e poi andare avanti? In effetti come sto danzando?”
Proprio perché era completamente assorto in questi pensieri, non fu più in grado di danzare e cominciò a vacillare e a inciampare. “Cosa succede?” si chiesero meravigliati gli animali della foresta. Il rospo aveva ottenuto il suo scopo.
Quello che in effetti è successo viene definito ”paralisi attraverso l’analisi” – l’essere paralizzati per aver pensato troppo. Chi è sempre assorto in vari pensieri, e vive con la costante paura di commettere offese, errori, non riuscirà ad essere leggero nella propria vita.






Il cambiamento ha luogo quando superiamo un ostacolo alla volta!