00 28/12/2010 16:56
Spenti i silenzi
Ritorna il caos
Voci di genti
Mi rimbombano nella testa
Frenesia tutt’attorno a me
Il tempo cola da una candela
I grilli cantano nelle campagne
E se ne fregano dei nostri mali
La tenerezza trabocca
Da gli occhi di un bimbo
E la malvagità si spinge
Nelle mani dei genitori
Troppo presi dal ruolo
Grattacieli innalzati
Per toccare i piedi di dio
E fargli il solletico
Per vederlo ancora
Almeno una volta
Sorridere verso il suo creato
Parole e bolle di sapone
La stessa consistenza
Il sole e rosso
Sul deserto tunisino
Un uomo su di un carretto
Carico di datteri
Mi saluta felice
Per lui non esiste che la sua vita
Ignaro del resto dell’universo
Si accontenta del quasi nulla
Che ha
Sembra sereno
E io che mi sbatto tanto
Per trovare una cazzo di stabilità!