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Sarah, dai diari spunta un amore

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2011 08:42
18/10/2010 12:33
 
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Oggi per Sabrina il giorno della verità
"L'assassina potrebbe essere donna"
Il medico legale: "Lesioni
compatibili pure con mani femminili, se non gracili"
Al via l'interrogatorio della cugina
in caserma attesa anche la madre

«Le lesioni riscontrate sul collo della vittima sono compatibili anche con l’azione di una persona di sesso femminile, non particolarmente gracile». Lo ha detto Luigi Strada, medico legale nell’omicidio di Sara Scazzi, secondo le dichiarazioni virgolettate riportate oggi da alcuni quotidiani. Mani femminili, sia pure forti. Il dettaglio arriva in una mattinata- chiave nel delitto di Avetrana. Quello dell'interrogatorio di Sabrina Misseri, la figlia di Michele- il -mostro, accusata di avere avuto un ruolo nell’uccisione della cugina Sarah. E nella giornata odierna, gli inquirenti non escludono di sentire anche Cosima Serrano, la moglie di Michele e mamma di Sabrina, che ieri diceva: «Ora tocca anche a me».

Intervistata da La Stampa, la superteste Mariangela, amica di Sabrina, si sfoga così: «Mi sento tradita, se la mia amica c’entra la deve pagare». «Io non ho accusato nessuno - aggiunge - mi hanno fatto domande e ho dato risposte. Ora non riesco neanche più ad andare al lavoro. Ma rifarei quello che ho fatto, devo stare con la coscienza tranquilla».

Sabrina Misseri sarà interrogata presso la casa circondariale di Taranto. Dal carcere accusa il padre di essere un «vigliacco», e si proclama innocente. In cella piange a tratti, vuole leggere libri, e parla molto con le agenti che vigilano accanto alla sua cella. Oggi, con l'interrogatorio di garanzia, saprà se il suo calvario che è solo all’inizio è terminato, almeno per ora, oppure dovrà ancora restare all’interno del carcere tarantino, lo stesso che racchiude anche il padre. Con molta probabilità la ragazza oggi farà scena muta davanti al Gip (giudice per le indagini preliminari), che dovrà o meno convalidare il fermo eseguito venerdì sera dalla procura di Bari. Certo è che se la strategia difensiva dell’avvocato Vito Russo e di Elvira Velletri fosse quella di non far parlare Sabrina davanti al giudice, e la ragazza si avvarrà della facoltà di non rispondere, rimarrebbe in carcere perché i gravi indizi resterebbero tutti in piedi. Diversa cosa, invece se Sabrina dovesse rispondere alle domande del gip, che se convinto dell’estraneità dei fatti potrebbe anche decidere di rivedere la sua posizione. Tecnicamente Sabrina Misseri è in stato di fermo per concorso in omicidio volontario e sequestro di persona

Un appello è giunto dai legali della famiglia di Sarah. «Oggi chiediamo alle donne della famiglia Misseri, se realmente coinvolte o consapevoli della vicenda di Sara, di pentirsi e di rompere il segreto familiare, di modo che questa enorme tragedia non generi più ulteriori lacrime e dolore». Lo ha dichiarato all’Ansa l’avvocato Nicodemo Gentile, che insieme all’avvocato Walter Biscotti cura gli interessi della famiglia Scazzi.

Il padre di Sara Scazzi, Giacomo, che, in un’ intervista al Quotidiano nazionale, spiega di voler portare via la moglie dal paese dove è avvenuto il delitto. «Quelli me l’hanno portata via e ormai quel che è fatto è fatto, e non c’è rimedio. E così per me quelli è come se non esistessero più. Non li voglio nemmeno odiare perchè l’odio mi aumenterebbe il dolore e non mi restituirebbe la mia bambina». «Capisco che pure adesso che Sara è stata seppellita - si sfoga Giacomo Scazzi - questa è una storia che non finirà mai, che non mi abbandonerà mai, che ci distruggerà tutti, chi in carcere, chi per il dolore, è un peso terribile. Anche per questo - aggiunge -, una volta che sarà costruito il monumento per Sara, io verrò a prendere mia moglie e la porterò via da Avetrana. Verrà con me e mio figlio su in Lombardia. Starà a Legnano o da qualche altra parte. Ma questa casa la chiuderemo, ci verremo solo per portare i fiori a Sara». Sullo zio e sulla cugina di Sara, Giacomo Scazzi afferma di non voler serbare «rancori» ma chiede che «paghino fino in fondo, se hanno colpa». «Io non ho mai avuto sospetti nei loro confronti - aggiunge -, mi sono fidato di loro, meno che mai ho avuto sospetti su quella (Sabrina, ndr) che era la migliore amica di mia figlia».

Infine, per Valentina Misseri, «Se mia sorella è in carcere, la colpa è anche dei giornalisti». Lo ha detto la sorella di Sabrina questa mattina uscendo di casa: «Non sopporto più tutti questi giornalisti, e questo interesse mediatico». Per giorni la casa è stata meta del circo mediatico, un circo di cui Sabrina era diventata una star.

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